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Etna in attività: nuovi flussi lavici e forti tremori sismici

Etna in attività: nuovi flussi lavici e forti tremori sismici
ETNA

L’attività effusiva prosegue in diverse aree della sommità del vulcano catanese.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha diffuso un comunicato nel pomeriggio del 22 agosto 2025 in merito alla persistente attività eruttiva dell’Etna. Le osservazioni del personale sul campo e le immagini della rete di videosorveglianza confermano che l’attività effusiva prosegue in diverse aree della sommità del vulcano.

I flussi lavici attivi

Attualmente risultano attive tre bocche eruttive sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est:

  • a 3200 m di quota, da cui un flusso lavico continua a propagarsi verso sud-ovest;
  • a 3100 m di quota, debolmente alimentata, con un fronte che in mattinata ha raggiunto circa 3050 m;
  • a 2980 m di quota, con il flusso lavico più avanzato stimato intorno a 2500 m di quota.

Contestualmente, il Cratere di Sud-Est continua a mostrare attività stromboliana, caratterizzata da lanci di materiale piroclastico oltre l’orlo craterico.

Il quadro sismico

Dal punto di vista sismico, nelle ultime 24 ore l’Etna ha mantenuto un’ampiezza media del tremore vulcanico su valori elevati, con ampie fluttuazioni. Le sorgenti del tremore risultano localizzate nell’area del Cratere di Sud-Est, a circa 3000 metri di quota.

Le condizioni meteorologiche, in particolare la presenza di forte vento in area sommitale, hanno limitato il rilevamento degli eventi infrasonici. Nonostante ciò, dai sismogrammi si conferma un’attività infrasonica di bassa ampiezza, sempre associata al Cratere di Sud-Est.

Deformazioni del suolo

Le reti di monitoraggio GNSS e clinometriche non mostrano variazioni significative della deformazione del suolo. L’unico dato rilevante proviene dalla stazione dilatometrica DRUV, che registra una lenta variazione in decompressione, con un totale di circa -20 nanostrain accumulati dall’inizio dell’attività effusiva.

Sorveglianza costante

L’INGV continua a monitorare l’evoluzione del fenomeno con attenzione. Al momento, pur in presenza di una vivace attività effusiva e stromboliana, non si segnalano variazioni improvvise nei parametri geofisici che possano indicare un cambio di scenario nel breve termine.

(foto di repertorio)