La bocca eruttiva apertasi ieri alle 20.30 ha alimentato la colata lungo la parete occidentale della Valle del Bove con un fronte che ha raggiunto i 2.600 metri. Da stamane nessuna attività esplosiva
Dopo il doppio parossismo di ieri, gurante la notte appena trascorsa e all’alba è continuata una debole attività effusiva dalle bocche apertesi alla base sud-orientale del Cratere di Sud est.
La lava ha alimentato la colata che corre lungo la parete occidentale della Valle del Bove con un fronte che ha raggiunto i 2600 metri d’altitudine.
Sempre all’alba odierna era attivo un piccolo flusso in prossimità della bocca effusiva, che aveva una lunghezza di poche decine di metri.
Da stamattina non si osserva alcuna attività esplosiva.
Ieri invece, dopo quello della mattinata, un nuovo parossismo dell’Etna era cominciato alle 19.17, dapprima con una debole attività stromboliana dal Cratere di Sud est, passata gradualmente, a partire dalle 20, a fontana di lava, poi esauritasi a partire dalle 21.
L’attività aveva prodotto una nube eruttiva di nove chilometri che aveva cominciato a disperdersi in direzione Est-Nord-Est.
Poi, poco prima delle 20.30, si era aperta la bocca eruttiva della colata che si riversa nella Valle del Bove. E a partire dalle 20:38 è stato osservato anche un trabocco lavico che si propaga in direzione Sud ovest.
“Non possiamo fare previsioni – aveva commentato ieri sera con il Qds.it il vulcanologo dell’Ingv Boris Behncke – e non possiamo dire granché sugli sviluppi futuri della situazione. Possiamo solo ricordare come è andata in passato, perché di parossismi come questi ne abbiamo già visti altri”.
“Ora che gli intervalli si sono raccorciati – aveva aggiunto – abbiamo anche due parossismi in un giorno. E la situazione somiglia a quella del 2000, quando si registrarono anche tre parossismi nell’arco delle 24 ore. Lo stesso era avvenuto nel 1989. Ma le due sequenze si conclusero in maniera differente: nel 1989 alla fine ci fu un’eruzione laterale e nel 2000 no”.
“In questo momento però – aveva concluso lo studioso – non c’è nulla che faccia pensare a un’eruzione laterale imminente. Ma l’Etna sembra essere in ottima forma e potrebbe andare avanti con questi parossismi, come avvenuto nel febbraio e nel marzo di quest’anno”.