Il vulcanologo rievoca gli episodi del 2000 e del 1989, con due differenti conclusioni. "Nulla fa pensare a un'eruzione laterale imminente". Il nuovo fenomeno, cominciato alle 19 è finito alle 21
Dopo quello di stamattina, nuovo parossismo dell’Etna a partire dalle 19.17, dapprima con una debole attività stromboliana dal Cratere di Sud est, passata, a partire dalle 20, come confermato dalle telecamere di sorveglianza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, è passata gradualmente a fontana di lava, che si è gradualmente esaurita a partire dalle 21.
Una nube eruttiva di nove chilometri ha cominciato a disperdersi in direzione Est-Nord-Est e, poco prima delle 20.30, si è aperta una bocca eruttiva sull’alto versante orientale del Cratere di Sud-Est che produce, ome è possibile apprezzare dalla foto che vi proponiamo, firmata da Orazio Valenti, attività esplosiva e un flusso lavico che si riversa nell’alto settore della Valle del Bove.
A partire dalle 20:38 è stato osservato anche un trabocco lavico che si propaga in direzione Sud ovest.
La situazione è stata fissata in questo filmato realizzato da Tonino Giorgianni.
“Non possiamo fare previsioni – ha commentato con il Qds.it il vulcanologo dell’Ingv Boris Behncke – e non possiamo dire granché sugli sviluppi futuri della situazione. Possiamo solo ricordare come è andata in passato, perché di parossismi come questi ne abbiamo già visti altri”.
“Ora che gli intervalli si sono raccorciati – ha aggiunto – abbiamo anche due parossismi in un giorno. E la situazione somiglia a quella del 2000, quando si registrarono anche tre parossismi nell’arco delle 24 ore. Lo stesso era avvenuto nel 1989. Ma le due sequenze si conclusero in maniera differente: nel 1989 alla fine ci fu un’eruzione laterale e nel 2000 no”.
“In questo momento però – ha concluso lo studioso – non c’è nulla che faccia pensare a un’eruzione laterale imminente. Ma l’Etna sembra essere in ottima forma e potrebbe andare avanti con questi parossismi, come avvenuto nel febbraio e nel marzo di quest’anno”.