Etna, inferno cenere, sindaci disperati, Ue riconosca calamità - QdS

Etna, inferno cenere, sindaci disperati, Ue riconosca calamità

Etna, inferno cenere, sindaci disperati, Ue riconosca calamità

lunedì 30 Agosto 2021

Alfio Cosentino, primo cittadino di Milo, il Comune più colpito: "E' un disastro". E il governatore Musumeci, "emergenza routinaria, l'Europa autorizzi un Piano per dare risposte immediate e congrue"

Una foto, a volte, vale più di mille parole.

E quella del sindaco di Milo Alfio Cosentino, ritratto ieri a tarda sera al centro della grande piazza-belvedere del suo paese coperta da una funerea coltre nera di cenere e lapilli emessi dall’Etna, è angosciante, fin nei particolari.

Un tritato di pietra lavica

Calza pesanti scarponi, Cosentino, ché altrimenti sarebbe difficile camminare su quella sorta di tritato di pietra lavica che ricopre la piazza. E che il tappeto di cenere e lapilli sia spesso più di cinque centimetri risulta evidente guardando quanto vi affondi la gamba del tavolo che sta accanto al Sindaco.

“Un disastro, sono avvilito e disperato”, sbotta, Alfio Cosentino.

Parossismi dall’inizio dell’anno

Chi lo conosce sa che è un uomo sempre positivo, sorridente pronto a rimboccarsi le maniche e a lavorare davanti a qualunque difficoltà. Ma quanto accaduto è davvero troppo: in questo secondo anno di pandemia i paesi pedemontani dell’Etna e in particolare Milo hanno dovuto sopportare troppe calamità. E tra le più terribili e costose, proprio la pioggia di cenere e lapilli emessi dal cratere di Sud est dell’Etna in una serie di parossismi con fontane di lava che hanno segnato la quotidianità del centri pedemontani e di Catania fin dall’inizio di quest’anno.

Sette chili di cenere per metro quadrato

Le braccia conserte, Cosentino osserva la piazza tanto amata da Franco Battiato e Lucio Dalla, ricoperta, è stato calcolato, da sette chili di cenere e lapilli per metro quadrato caduti nello spazio di due ore, dalle 18 alle 20 di ieri.

Un bollettino di guerra

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania ha tenuto sotto osservazione l’attività esplosiva del cratere di Sud est: la nuova fase eruttiva, oltre a produrre due flussi lavici – uno in direzione Valle del Bove e un altro in direzione Sud-Ovest, che ha circondato Monte Frumento Supino – ha causato soprattutto una enorme nube di cenere e lapilli ricaduti sui Comuni di Milo, Sant’Alfio, Giarre e Fornazzo.

Un vero e proprio bollettino di guerra, da quelle zone, con gravi problemi di viabilità: rallentamenti per il precipitare di materiale piroclastico si sono registrati anche su tratti dell’autostrada Catania-Messina.

Musumeci, non più fenomeno sporadico

“Non può più considerarlo un fenomeno sporadico – ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – visto che questi episodi sono sempre più frequenti e non possono essere gestiti come occasionale emergenza”.

Il Governatore, intervenga l’Ue

“E’ dunque necessario – ha sottolineato il Governatore – che la Protezione civile nazionale e il governo di Roma facciano un ulteriore sforzo finanziario e intervengano su Bruxelles affinché l’Unione europea riconosca finalmente il fenomeno come calamità nazionale”.

“L’Ue – ha affermato Musumeci – deve autorizzare un Piano che ci consenta di dare risposte immediate e congrue a sindaci e cittadini costretti da sette mesi a affrontare un’ emergenza che è diventata routinaria”.

Cosentino, pronto a consegnare la fascia al Prefetto

“Come Sindaco – ha incalzato Cosentino – sono pronto anche a gesti eclatanti, se serve andrò dal Prefetto a consegnare la mia fascia tricolore. Come Comune abbiamo impegnato e ancora non pagato alle ditte private circa trecentomila euro per ripulire strade, piazze, il cimitero e i tetti degli edifici pubblici come le scuole, il Municipio. E si tratta di una cifra enorme per un Comune di appena mille abitanti come il nostro”.

Intaccati i risparmi delle famiglie

E il sindaco di Milo ha sottolineato come quello della cenere dell’Etna sia un problema insostenibile non soltanto per gli amministratori, ma anche “per i privati cittadini, che devono pure sostenere spese consistenti che intaccano i risparmi delle famiglie”.

Intervenga la Protezione civile regionale

Per questo Cosentino chiede un intervento della Regione Siciliana, che, “anche tramite la Protezione Civile, dia supporto alle comunità e alle amministrazioni. Perché se è vero che non si attiva lo stato di emergenza, riservato solo a terremoti, eruzioni e incendi, nessuno può negare che questo della cenere sia un’urgenza silenziosa, continua”.

Enormi problemi alla produzione agricola

Un’emergenza che “crea enormi problemi anche alle produzioni agricole: agrumi, ortofrutta e viticoltura”.

Sì, la viticoltura, soprattutto, che a Milo, sottolinea il Sindaco, “è la principale fonte di economia”.

Un convegno sulla cenere per la ViniMilo

Nei prossimi giorni, infatti, partirà la quarantunesima edizione della ViniMilo, “che – ha annunciato Cosentino – alla cenere dedicherà anche un convegno, con Unict e Ingv, per studiarne i vantaggi in agricoltura”.

“Ma adesso – ha sottolineato Cosentino – siamo in emergenza e occorre intervenire subito: da Sindaco ho l’impegno civile e morale della salute pubblica e dell’incolumità dei cittadini, e la cenere per le strade provinciali, di competenza della Città Metropolitana, è anche un fattore di rischio per la viabilità”.

Basta proclami, occorrono risultati

“Abbiamo visto tanti proclami – ha concluso – ma pochi risultati. Così non si può andare avanti”.

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