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L’Etna in attività: nuova colata lavica tra Bocca Nuova e Cratere di Sud-Est

L’Etna in attività: nuova colata lavica tra Bocca Nuova e Cratere di Sud-Est
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Il fenomeno attuale non presenta al momento elementi di particolare preoccupazione, ma rimane sotto costante monitoraggio.

L’Etna torna a far parlare di sé con una nuova fase di attività vulcanica. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Osservatorio Etneo, ha comunicato che dalle 17:35 UTC dell’8 febbraio 2025 si osserva l’emissione di una colata lavica. Il flusso magmatico si sta espandendo a una quota stimata di circa 3000 metri sul livello del mare, situata tra la base del cratere Bocca Nuova e quella del cratere di Sud-Est, dirigendosi verso Monte Frumento Supino.

Questa attività effusiva è stata preceduta da un periodo di modesta attività esplosiva episodica dal Cratere di Sud-Est, iniziata il 6 febbraio. Secondo le analisi dell’INGV, il fenomeno attuale non presenta al momento elementi di particolare preoccupazione, ma rimane sotto costante monitoraggio.

I dettagli sull’attività vulcanica dell’Etna

Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su livelli medi, con oscillazioni modeste. Le sorgenti del tremore sono localizzate nella zona del Cratere di Sud-Est, a un’altitudine compresa tra 2800 e 3000 metri sopra il livello del mare. Inoltre, l’attività infrasonica risulta attualmente quasi assente, mentre nei giorni precedenti era stata registrata una modesta emissione di segnali infrasonici provenienti dallo stesso cratere.

Per quanto riguarda il monitoraggio delle deformazioni del suolo, la rete GNSS non evidenzia variazioni significative. Tuttavia, la rete clinometrica ha rilevato nelle ultime ore una variazione molto modesta, misurata in decimi di microradiante, limitata alla stazione sommitale di Cratere del Piano (ECP).

L’Osservatorio Etneo dell’INGV continua a monitorare attentamente l’evoluzione dell’attività vulcanica dell’Etna, fornendo aggiornamenti in tempo reale per garantire la sicurezza della popolazione e degli operatori sul territorio. Sebbene l’attuale fenomeno non sembri destare preoccupazione immediata, l’Etna rimane un vulcano attivo e imprevedibile, che necessita di un costante controllo.

(immagine di repertorio)