Home » Europa chiamata, ma molto lontana

Europa chiamata, ma molto lontana

Mentre qui da noi il gas ha superato i trecento euro per megawattora, negli Stati Uniti continua a costare intorno a trenta euro, cioè un deciml

Non ci sono prove che siano stati gli Usa a provocare la guerra russo-ucraina, tuttavia il sospetto è fondato, deducibile dai vantaggi che gli Stati Uniti d’America stanno ricevendo dal conflitto nel cuore dell’Europa.

Mentre qui da noi il gas ha superato i trecento euro per megawattora, negli Stati Uniti continua a costare intorno a trenta euro, cioé un decimo. Peraltro, quel Paese è energeticamente autosufficiente, per cui i danni che riceveranno le popolazioni europee dalla guerra del gas non li sfiorano neanche un po’.

L’appoggio incondizionato alla linea politica americana sulla vicenda russo-ucraina e le decisioni di sanzioni nei confronti della Federazione Russa cominciano a creare grossi problemi ai Ventisette, salvo che alla Francia, che è quasi autosufficiente sul piano energetico perché ha ben cinquantotto reattori nucleari. Peraltro, la speculazione dei brokers sta favorendo la Russia perché l’aumento ingiustificato e speculativo del prezzo del gas le fa ottenere grandi guadagni.

Altra polemica che si riferisce all’Europa riguarda la scuola italiana. Alcuni quotidiani hanno pubblicato gli elenchi dei compensi dei docenti, che obiettivamente sono ben lontani da quelli medi europei. Al top della carriera, un insegnante italiano guadagna 40.597 euro lordi, mentre un suo collega tedesco ne guadagna 85.589; un suo collega spagnolo 49.307; ma la piccola Malta corrisponde ai docenti, ripetiamo, al top della carriera, appena 34.617 euro; la Polonia 14.146.
Ora, è pur vero che i docenti italiani guadagnano molto meno di quelli tedeschi, ma è altrettanto vero che lavorano molto meno, che hanno molte più vacanze e obiettivamente minori qualificazioni e competenze educative. Tutto ciò si deduce anche dal rapporto Invalsi.

La carenza maggiore della nostra scuola è che i docenti non sono stati selezionati duramente dai concorsi pubblici, almeno nella grande maggioranza, non effettuano la formazione continua (quindi sono fuori dai tempi) e fra i loro compiti non c’è quello dell’insegnamento etico agli allievi, cioé di quei valori morali che devono soprassedere a tutte le attività pubbliche.
Un’altra polemica che riguarda l’Europa, seguente all’aspra campagna elettorale, concerne il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, noto come Pnrr.

La probabile leader del prossimo esecutivo, Giorgia Meloni, attraverso il suo probabile ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, fa sapere che intende revisionare in qualche parte tale Piano, ovviamente ridiscutendolo con l’Unione Europea. Sbraiti e strilli da tutte le parti che ritengono – erroneamente – sacro ed inviolabile tale Piano.

Ed invece la verità è che lo stesso commissario all’Economia dell’Ue, Paolo Gentiloni, ha detto che il Piano è ridiscutibile in qualche parte.
Ma c’è di più. Anche la Corte dei Conti ha scritto che vi sono “dubbi sulla capacità di spesa”, nella sua relazione semestrale. I dubbi riguardano l’efficacia dei progetti per i cittadini in quanto la Pubblica amministrazione preposta agli stessi ai progetti non è nelle condizioni di svolgere normalmente il proprio lavoro.

C’è un’altra questione che riguarda l’Europa, ci riferiamo all’energia verde. Come ricorderete, l’Unione ha stabilito che il gas ed il nucleare sono considerate energie verdi.

Dal che risulta deprecabile il comportamento degli ultimi governi italiani, ed in particolare quello del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, generale dei Carabinieri forestali in attività, il quale ha impedito le ricerche in terra ed in mare del gas, di cui il nostro Paese ha un’abbondante riserva, ed ha impedito la costruzione dei termovalorizzatori nel Sud Italia e nelle Isole, i quali avrebbero risolto drasticamente il problema dei Rifiuti solidi urbani, producendo contestualmente energia.

C’è di più. Mentre la Falk si prepara a realizzare impianti eolici su boe galleggianti in Scozia (in conformità alle norme europee ), in Italia tali impianti vengono boicottati dalle classi politiche e burocratiche, che continuano a vietarli in nome di una fantomatica salvaguardia dell’ambiente che, per la verità, non esiste