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Gli evasori sono cittadini/e disonesti/e

Gli evasori sono cittadini/e disonesti/e
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L’assistenza costa 192 miliardi

L’Inps ha comunicato che l’assistenza dei vari comparti a favore dei/delle cittadini/e costa all’Erario ben 192 miliardi. Vi è da aggiungere che l’economia sommersa pare che viaggi intorno ai 190 miliardi e che l’evasione fiscale si attesti intorno ai 90 miliardi. Dati impressionanti, che farebbero tremare i polsi a chiunque.

Si dirà che i/le cittadini/e deboli, ammalati/e, poveri/e e altri non possono essere abbandonati/e. Vero, ci mancherebbe! Ma quanta gente che non appartiene a queste categorie è invece annidata al loro interno e riceve indebitamente tale assistenza? Ecco il nocciolo della questione: se tale assistenza sia vera o rientri in una sorta di truffa.

Sì, diciamolo a chiare lettere: coloro che percepiscono soldi pubblici senza averne titolo sono disonesti, perché gravano sulla parte sana della popolazione, che invece paga le imposte.

Al riguardo, il dato stimato in circa 90 miliardi di imposte evase denota che c’è una fascia non indifferente della popolazione che non paga il dovuto. Tale fascia è formata da cittadini/e disonesti/e, ladri/e, perché a loro volta usufruiscono dei servizi pubblici: da quello sanitario, alla raccolta dei rifiuti solidi urbani, al mantenimento delle strade, all’illuminazione pubblica e ad altri servizi indispensabili, i quali vengono appunto pagati con le imposte.

L’economia sommersa, ecco un altro tarlo che rode il nostro Paese. Che vuol dire economia sommersa? Vuol dire che vi sono milioni di cittadini/e che lavorano in nero e che per conseguenza non pagano le tasse. Costoro poi, ai fini statistici e della certificazione Isee, risultano poveri, cosicché falsano la statistica di quella categoria, che erroneamente riporta un numero rilevante, superiore a cinque milioni di persone, iscritte all’anagrafe. Il dato non tiene dunque conto dei finti poveri e dell’economia sommersa.

Per esempio, una categoria che non vogliamo criminalizzare, ma che non paga le dovute imposte è quella degli insegnanti che fanno lezioni private. Ci risulta che il costo orario da Sud a Nord del Paese oscilli fra i venticinque e i sessanta euro l’ora. Fate il conto di quant’è l’evasione.
Assistenza, economia sommersa, evasione fiscale: tre cancri della nostra società e dei bilanci pubblici, a cui ne va aggiunto un quarto che ha dell’incredibile e cioè il cosiddetto “magazzino” delle imposte non riscosse.

L’Agenzia delle Entrate ha comunicato che al 31 dicembre dello scorso anno l’ammontare delle imposte non riscosse era di ben 1.235 miliardi, equivalente di quasi tutte le entrate dello Stato del 2024.
Com’è possibile che le imposte dovute e accertate non siano state incassate dall’Agenzia delle Entrate e Riscossione? In parte perché la riscossione è stata affidata a società private, le quali non sono pagate sull’effettivo importo riscosso, bensì con canoni percepiti a prescindere dalle imposte incassate.
Il che evidentemente è iniquo perché nel nostro Paese dovrebbe vigere il principio etico secondo il quale ognuno riceve in base a quello che dà. Ma sappiamo benissimo che tale principio è ignorato dal sistema politico e istituzionale, il quale preferisce elargire somme indipendentemente dai risultati conseguiti.

Ora, il mondo va avanti perché vi sono fette dell’umanità che lavorano per conseguire i risultati, che conseguono. Mentre ve n’è un’altra grande parte che prescinde dai risultati e che lavora (se lavora) tanto per impiegare il tempo. Tutto questo non funziona, perché se non si lavora per ottenere risultati forse sarebbe meglio non lavorare per niente.

Vi sono rimedi ai quattro cancri che abbiamo prima elencato? Certamente, ma potrebbero essere adottati se chi ha la responsabilità di guidare Stato, Regioni, Province e Comuni avesse disciplina e onore (articolo 54 della Costituzione) e quindi la capacità di arrossire quando non rispetta i/le cittadini/e.

Tutto ciò non rientra nell’andamento generale del nostro Paese, cosicché vi vogliamo informare su un dato incredibile che abbiamo letto nel rapporto-malloppo Censis 2024: nel periodo 2003-2023 il reddito lordo pro capite delle famiglie italiane si è ridotto del 7 per cento e la ricchezza netta pro capite delle famiglie, dal 2014 al 2024, è scesa del 5,5 per cento. Fate voi.