Senza il lavoro tanto desiderato e anche senza sostegno al reddito: la vicenda dei tirocinanti dell'ex Avviso 22 sembra non trovare fine.
Anni di attesa, eppure, sono ancora circa 300 i giovani tirocinanti dell’ex avviso 22 a non aver ricevuto quanto dovuto per il proprio lavoro. Non solo, sono 189 le pratiche che rischiano di non essere più liquidate dagli uffici della Regione Siciliana, per degli adempimenti burocratici mai risolti.
“Dopo averci illuso e negata la possibilità di un lavoro vero, ci è stata anche tolta la dignità – scrive Oreste Lauria, portavoce regionale dei tirocinanti dell’avviso 22 -. La maggior parte dei tirocinanti senza lavoro né retribuzione hanno vissuto fino ad oggi grazie al reddito di cittadinanza, unica fonte di sopravvivenza. In sintesi siamo rimasti tagliati fuori dalla possibilità di trovare un’occupazione tramite la piattaforma dello Stato”.
Lauria: “Si chiede lavoro, non un sussidio”
La richiesta portata avanti attraverso la voce di Lauria è di rafforzare le politiche attive del lavoro, creando nuovi strumenti efficaci, abbandonando le formule degli avvisi regionali, per cui si crea soltanto precariato a costo zero. Senza dimenticare la risoluzione delle pratiche rimaste inevase. Già tempo nelle scorse settimane nel merito era entrata l’assessore al Lavoro, Nuccia Albano, ed aveva replicato alle rimostranze di Lauria, sostenendo che gli uffici dell’Assessorato avessero incalzato le agenzie del lavoro perché definissero le pratiche, alcune delle quali sono ancora mancanti di alcuni documenti. Lo scopo dell’assessore, ha detto ancora Albano, è di non penalizzare quelli che hanno partecipato all’avviso, per cui è stato fatto e si continua a fare ogni sforzo per pagare i tirocinanti.
L’ex avviso 22 è stato un flop
Attivato nel 2019, l’avviso 22, attraverso il quale sono stati svolti 1.741 tirocini, è stato, purtroppo, un flop dal punto di vista occupazionale: soltanto 170 giovani hanno ricevuto una proposta di lavoro concreta, e una minima parte ha trovato lavoro temporaneo e sempre più precario, mentre la restante parte è rimasta senza futuro e disperata.
“Noi come ex tirocinanti regionali – afferma Lauria – non abbiamo avuto risposte dai nostri politici, che in campagna elettorale promettevano e sbandieravano l’occupazione in Sicilia”. Lauria ormai da anni chiede imperterrito conto dei fondi dell’avviso, considerato che, sostiene, nel bando sono stati stanziati fondi per 22 milioni di euro, ne sono stati spesi per i pagamenti circa 4 milioni, per un valore residuo di 18 milioni di euro. Soldi che, secondo Lauria, potrebbero essere reinvestiti per gli stessi tirocinanti, che non possono accedere alla nuova manovra a supporto della formazione e il lavoro.