Ex Province: il rinvio del voto scatena una bagarre - QdS

Ex Province: il rinvio del voto scatena una bagarre

Ex Province: il rinvio del voto scatena una bagarre

giovedì 30 Maggio 2019

Il presidente della Regione Nello Musumeci, "Non condivido e il governo proporrà un emendamento". Enti al collasso se il commissariamento venisse riconfermato fino al 2020

PALERMO – Il mondo politico siciliano non ha accolto con favore la decisione presa in Assemblea regionale siciliana del rinvio al 2020 delle elezioni, previste per giugno per la ricostituzione degli organi dei Libero consorzi e delle Città metropolitane.

A cominciare dallo stesso Governatore Musumeci che ha annunciato un emendamento per fare dietrofront.

“Non posso in alcun modo condividere – ha commentato il presidente della Regione siciliana – il posticipo di un anno delle elezioni di secondo livello e la permanenza di commissari, senza così dare possibilità alle comunità locali di essere coinvolte nella gestione degli Enti intermedi”.

“Per questa ragione – ha annunciato – il governo proporrà un emendamento già nella seduta di martedì prossimo, ben prima che la norma approvata ieri possa essere promulgata”.

“Ho sempre contestato – ha concluso – l’elezione di secondo grado e rivendicato il diritto del cittadino a eleggere direttamente il presidente della ex Provincia. Ma la legge vigente, ancorché non condivisa, va rispettata, anche dal Parlamento siciliano”.

Di provvedimento senza senso aveva parlato  Giovanni Musumeci, segretario generale territoriale della Ugl di Catania.

“Rimaniamo allibiti di fronte a un simile provvedimento, che ancora una volta mortifica questi enti ormai da troppo tempo privi della loro governance oltre che di risorse e di chiare competenze. Non comprendiamo il motivo di questo pericoloso ed improvviso ritorno al via, inserito peraltro all’interno di una proposta di legge che trattava altra materia. La cosa peggiore è che il provvedimento è stato approvato e chi ha votato per questo ha anche avallato l’emendamento sullo stop alle elezioni nelle ex province. La politica – conclude il segretario – non può continuare a tenere in ostaggio Città metropolitane e Liberi consorzi comunali che, adesso, per il settimo anno saranno costretti al commissariamento ed a navigare a vista, mentre lavoratori e cittadini invocano risposte concrete”. Critico anche il commento dei deputati del gruppo dei Cinquestelle all’Ars: “è l’ennesima prova della schizofrenia, soprattutto, dell’irresponsabilità della maggioranza sui cui si si regge l’esecutivo”.  “Siamo alla farsa – afferma il capogruppo del M5S, Francesco Cappello – con il Presidente della Regione e la sua maggioranza che procedono in direzione diametralmente opposta, e che, soprattutto, non tengono in nessuna considerazione la barca di soldi spesi per separare le elezioni amministrative dalle Europee proprio per consentire ai Comuni che andavano ad elezioni di poter partecipare alle elezioni per le ex Province”.

Il presidente dei Questori all’Ars Giorgio Assenza, di #DiventeràBellissima, ha parlato di doppio attacco alla democrazia. “Questa odierna proroga di un intero anno del commissariamento dei liberi consorzi si aggiunge al peccato originale della mancanza del suffragio universale mentre perpetua l’esagerato potere decisionale dei supersindaci delle Città metropolitane poiché privi di controllo – ha detto Assenza –  In Aula il provvedimento è arrivato in maniera farraginosa (addirittura, per lunghi minuti non abbiamo nemmeno saputo chi lo avesse presentato), perché è stato messo nel corpo di un ddl con il quale non aveva nulla a che fare, quello per la nautica da diporto, infine perché è stato portato al voto segreto, già di per sé pratica non trasparente, ed è passato dunque con l’evidente voto favorevole anche del Pd nonché con l’astensione benevola dei 5Stelle. Se non è consociativismo questo…!”.

Di parere totalmente opposto il sindaco di Messina, e presidente della Provincia di Messina, Cateno De Luca che ha espresso soddisfazione a seguito dell’approvazione in Assemblea Regionale del rinvio delle elezioni Provinciali. “Ringrazio il Parlamento siciliano per aver accolto la proposta formulata dal Gruppo Misto, dall’Udc, da Fratelli d’Italia, dai Popolari e Autonomisti e da Sicilia Futura. Non aveva senso celebrare queste elezioni il 30 giugno, non essendo ancora stata risolta la Finanziaria. Ora pensiamo a risolvere la situazione economica, destinando alle ex Province siciliane 350 milioni di euro da prelevare dal Fondo di sviluppo e coesione, così da coprire il disavanzo al 31 dicembre 2018 e garantirne la gestione corrente per gli anni 2019/2021. Solo in tale modo sarà possibile garantire tutti gli investimenti per la messa in sicurezza delle scuole secondarie, delle strade e dei viadotti”.

Deluso il sindaco di Modica, Ignazio Abbate. “La politica regionale ha deciso che i territori devono morire – ha commentato Abbate  – Chi ha votato questo rinvio deve solamente vergognarsi perché ha certificato il proprio disinteresse per il territorio siciliano. La situazione delle province, martoriate da anni di commissariamenti e costantemente nella perenne incertezza, è sotto gli occhi di tutti. Parliamo di strade disastrate, di scuole allo sbando, di totale mancanza di servizi alla persona. E oggi addirittura c’è chi si vanta di essere il promotore di questo rinvio perché, testuali parole, si tratta di enti assolutamente inutili”.

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