Trapani

Ex saline e parco di Pantelleria: chieste più tutele

TRAPANI – Si lavora su più fronti per salvaguardare il meraviglioso e fragile ecosistema di Pantelleria e delle Saline di Trapani. Due mondi che racchiudono in sé una biodiversità preziosa e necessaria, che necessita di misure importanti perché possa continuare a vivere e prosperare.

Da una parte, il commissario straordinario del parco nazionale di Pantelleria, Italo Cucci, si è incontrato a Roma con il sottosegretario del ministero dell’Ambiente, il senatore Claudio Barbaro, per aggiornarlo rispetto alle attività avviate per la tutela del Parco. Dall’altra, l’eurodeputato Ignazio Corrao, del gruppo ambientalisti europei, ha depositato una interrogazione alla Commissione europea per proteggere le zone umide delle ex saline di Trapani.

L’incontro a Roma per il parco nazionale di Pantelleria si è concentrato sulla necessità di trovare soluzioni più efficienti in relazione al numero di Vigili del fuoco nell’emergenza incendi che ogni anno, nel periodo estivo, l’isola si trova ad affrontare.

A Pantelleria un presidio fisso di quattro carabinieri forestali

Il commissario Cucci ha incontrato anche il generale Teo Luzi, comandante dell’Arma dei carabinieri, che ha assegnato al parco un presidio fisso di quattro carabinieri forestali. Ancora, all’incontro con Barbaro si è parlato delle iniziative che mettono in rilievo l’agricoltura eroica dell’Isola, ricordando come nel prossimo giugno, a Parigi, sarà festeggiato il decennale del riconoscimento, assegnato dall’Unesco nel 2014, per la pratica agricola della vite ad alberello, tipica di Pantelleria, quale patrimonio culturale immateriale dell’Umanità; nel 2018, il “Paesaggio della pietra a secco di Pantelleria” è stato iscritto nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Tra le coltivazioni a vite, ulivo e cappero, infatti, spuntano i dammusi, antiche unità abitative di pietra lavica murata a secco con bianchi tetti a cupola.

Preoccupazione per le ex saline di Trapani

Nulla da celebrare in ciò che sembrerebbe riguardare le ex saline di Trapani, anzi: grande è la preoccupazione per il futuro di questo ambiente, e tale è il tono dell’interrogazione depositata in Commissione europea da Ignazio Corrao: “Le zone umide ex Saline Modica e del Collegio di Trapani sono in pericolo – dice l’europarlamentare – . Ho chiesto alla Commissione Ue di puntare gli occhi su quest’area naturalistica di grande valore ambientale, che subirebbe danni incalcolabili dal progetto proposto dalla Zes Sicilia occidentale per l’accessibilità del porto, finanziato proprio dal Pnrr. Certamente occorre spingere per lo sviluppo del territorio, ma non si può più accettare di calpestare le aree naturalistiche della provincia di Trapani”.

Le aree umide delle ex saline, hanno infatti un valore ambientale inestimabile, anche per la protezione dalle alluvioni che hanno devastato il territorio negli ultimi anni. “Il progetto Accessibilità al porto e all’area industriale di Trapani – dice ancora Corrao – finanziato nell’ambito del Pnrr e proposto dalla Zes Sicilia occidentale, ricadrebbe per una parte proprio accanto alle zone umide e alla Riserva saline di Trapani e Paceco e per l’altra parte esattamente all’interno di due importanti siti Natura 2000, contrariamente a quanto prevedono i relativi Piani di gestione. Ho chiesto alla Commissione Ue di vederci chiaro, e assicurarsi che i finanziamenti del Pnrr non finiscano per distruggere aree tutelate della stessa Europa, e per di più senza alcuno straccio di compensazioni. La Regione siciliana si attivi per il ripristino delle zone umide e per il loro inserimento nei siti Natura 2000”.