Ex Sanderson tra bonifiche e polemiche

Ex Sanderson tra bonifiche e polemiche, l’area sarà restituita al Comune di Messina

Ex Sanderson tra bonifiche e polemiche, l’area sarà restituita al Comune di Messina

Hermes Carbone  |
mercoledì 25 Dicembre 2024

Si attende la svolta dopo oltre quarant'anni

Un flash mob da parte dei comitati locali per riportare al centro del dibattito pubblico il campo di veleni dell’ex Sanderson lo scorso aprile. Neppure due mesi dopo la notizia tanto attesa, con l’Esa che mette a bilancio una spesa di circa 900 mila euro per la parziale bonifica dell’area. Adesso e dopo oltre quarant’anni la svolta, forse definitiva, con l’area che dall’Ente regionale passerà presto nella proprietà del Comune di Messina.

Area ex Sanderson: un passo verso il futuro per Messina?

Potrebbe essere questa la svolta tanto attesa per l’area ex Sanderson di Pistunina, una zona da anni al centro di polemiche e proposte. Nei fatti, però, di azioni concrete neppure l’ombra. Il maxi emendamento alla finanziaria regionale, sulla quale si esprimerà a breve l’Assemblea Regionale Siciliana (Ars), contiene un articolo cruciale che autorizzerebbe il passaggio dell’area dall’Ente Sviluppo Agricolo (ESA), partecipata della Regione Siciliana, al Comune di Messina. Una decisione che, se confermata, potrebbe finalmente ridare vita a una delle aree più vaste e strategiche della zona sud della città.

Una promessa attesa da anni

L’area ex Sanderson, un tempo sede di una florida azienda agrumaria, è ormai abbandonata da decenni, come raccontato nel reportage fotografico realizzato dal Quotidiano di Sicilia nel gennaio 2023. Gli abitanti del quartiere hanno nel tempo ripetutamente richiesto interventi di recupero del sito, che rappresenta una ferita aperta nella liberazione del waterfront tanto ostacolata in riva allo Stretto. 

Negli anni sono stati avanzati vari progetti, tra cui l’idea di un polo fieristico denominato “U Locu da Fera”, ma nessuno di essi ha mai preso forma concreta. La norma inserita nel maxi emendamento, se approvata, consentirebbe al Comune di Messina di prendere in mano il futuro dell’area e avviare un piano di sviluppo adeguato. Un emendamento che porta la firma dell’allora sindaco di Messina e oggi deputato all’Ars, Cateno De Luca, che aveva chiesto l’inserimento della possibilità di trasferimento al Comune.

Una partita aperta all’ARS

Nonostante il maxi emendamento sia una proposta del governo regionale guidato da Renato Schifani, la sua approvazione non è ancora garantita. Trattandosi di una disposizione ordinamentale e non di spesa, potrebbe essere esclusa insieme ad altri articoli analoghi durante l’iter di approvazione per essere poi aggiunta in un secondo momento.

Nel caso in cui l’emendamento venisse bocciato, il governo regionale ha già dichiarato l’intenzione di riproporlo nel prossimo intervento normativo, previsto per gennaio. Tradotto: in un modo o nell’altro, l’area sarà restituita alla città bypassando un vulnus burocratico che negli anni ha bloccato il processo.

Negli ultimi sei anni, ovvero dall’emendamento de luchiano, nulla – o quasi – si è mosso. Il nuovo tentativo rappresenta dunque un passo avanti, ma ora occorre concretezza per evitare che la vicenda si perda ancora una volta nei meandri della burocrazia. Perché l’argomento della bonifica – e del conseguente futuro dell’area – sono in realtà tra quelli affrontati nei palazzi palermitani.

Il nodo della bonifica

Lo scorso giugno, come confermato dall’ESA, il progetto esecutivo per la “messa in sicurezza definitiva del complesso industriale ex Sanderson in c/da Pistunina” era stato approvato. A dare la storica notizia, il Commissario straordinario dell’Ente di Sviluppo Agricolo regionale, Carlo Turriciano. Uno stanziamento di fondi atteso 43 anni dagli abitanti dell’area per una spesa a bilancio di circa 1 milione di euro. Bonifica della quale si sono però nel frattempo perse le tracce.

Adesso, qualora il trasferimento al Comune di Messina venisse approvato, si aprirebbe la questione su chi dovrà farsi carico dei costi e delle operazioni necessarie per rendere il sito nuovamente fruibile: nuovi fondi da reperire a bilancio per palazzo Zanca o toccherà all’ESA avviare quanto già preventivato? Un tema delicato, che richiederà ulteriori interventi normativi e finanziari prima di essere del tutto sciolto. Ma non è finita qua.

“U Locu da Fera”, aggiudicato il bando

In attesa della conclusione della bonifica, la Regione si era portata avanti indicendo un bando per la riassegnazione dell’area ad altra destinazione. Da qui, il progetto prescelto de “U Locu da Fera” e un pasticcio di non secondo piano che anche in questo caso dovrà adesso essere sciolto. Con D.D.G. n. 2359/2024 dell’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità – Dipartimento Regionale Tecnico, lo scorso 12 dicembre la Regione comunica l’aggiudicazione del “Concorso di progettazione a procedura aperta in due gradi in modalità informatica per la realizzazione di un polo fieristico e congressuale denominato “U locu da fera” Area ex Sanderson di Messina” all’Arch.Ass. Cibinel-Laurenti Martocchia.

Si tratta di una notizia che avevamo già lanciato sul QdS negli scorsi mesi. “La Commissione giudicatrice, con verbale di gara n. 8 dell’1/02/2024, ha concluso i lavori, ha attribuito i punteggi, nonché ha formulato la graduatoria ed individuato il vincitore del Concorso di progettazione del Centro fieristico e congressuale nell’area “Ex Sanderson” di Messina. Aggiudicatario del “Progetto di fattibilità tecnica ed economica” il cui nome è stato pubblicato però soltanto lo scorso 12 dicembre.

Ad agosto il colpo di scena, con la Regione che revoca il finanziamento e lo rimodula. “La Deliberazione n. 286 del 08/08/2024 della Giunta Regionale con la quale, fra l’altro, è stato revocato il finanziamento, a valere sul capitolo 214920 del bilancio della Regione, afferente il servizio di architettura ed ingegneria per il Progetto di fattibilità tecnica ed economica tramite concorso di progettazione del centro Fieristico e congressuale nell’area ex Sanderson di Messina e l’intervento non risulta inserito in nessun piano di programmazione degli investimenti della Regione. 

Il 29 settembre la spesa passa a “677.663,05 euro, spendibile nell’esercizio 2024”, con la Regione che prenota “la relativa somma occorrente sul capitolo di bilancio di spesa 672182”. Il corto circuito che adesso si genererà dovrà essere sciolto anche questo a livello burocratico per comprendere se il progetto tanto osteggiato dai cittadini della zona sarà realizzato. O se toccherà invece al Comune di Messina l’ultima parola nel merito.

L’approvazione del maxi emendamento potrebbe segnare un punto di svolta per l’area ex Sanderson e per l’intera città di Messina. I residenti sperano che questa sia finalmente la volta buona per vedere un progetto concreto prendere forma. La posta in gioco è alta: restituire dignità a un’area strategica e offrire nuove opportunità di sviluppo alla città. Intanto, l’attenzione rimane puntata sull’ARS, dove nelle prossime ore si deciderà il destino di questa vicenda.

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