Istat: nell’Isola +38,8%, secondo valore più marcato dopo quello della Sardegna (+63,4%). Nel 2021 contributo più rilevante da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto
ROMA – Dinamica positiva per l’export siciliano nel 2021: +38,8% l’incremento registrato secondo l’Istat nella nostra Isola e che rappresenta il valore più marcato dopo quello della Sardegna (+63,4).
All’estremo opposto, invece, percentuali più contenute per Puglia (+4,9%) e Abruzzo (+5,0%). Mentre le performance positive di quattro regioni – Lombardia (+19,1%), Emilia-Romagna (+16,9%), Veneto (+16,7%) e Piemonte (+20,6%) – contribuiscono per 11,6 punti percentuali all’aumento dell’export nazionale. Segno negativo solo per la Basilicata (-14,7%).
Nel 2021, rispetto all’anno precedente, l’export mostra una crescita molto sostenuta (+18,2%) e diffusa a livello territoriale: l’aumento delle esportazioni è molto marcato per le Isole (+46,4%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+19,2%) e il Nord-est (+18,0%), più contenuto per il Centro (+15,3%) e soprattutto, per il Sud (+6,6%).
Guardando invece alle ripartizioni territoriali e limitatamente al quarto trimestre 2021, si stima una generale crescita congiunturale delle esportazioni, sebbene con intensità diverse: +8,8% per il Sud e Isole, +5,2% per il Centro, +3,6% per il Nord-est e +0,8% per il Nord-ovest.
Nel 2021, l’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo da Lombardia e Veneto, di macchinari e apparecchi n.c.a. da Lombardia ed Emilia-Romagna e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna spiega per 3,8 punti percentuali la crescita dell’export nazionale.
All’opposto, la contrazione dell’export di metalli di base e prodotti in metallo dalla Toscana, di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Veneto, Lazio, Liguria e Marche e di autoveicoli dalla Basilicata fornisce un contributo negativo di 0,9 punti alla variazione delle esportazioni, prosegue l’Istat.
Nell’insieme dell’anno, i contributi maggiori alla crescita tendenziale dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite della Lombardia verso Germania (+22,9%) e Francia (+20,7%) e di Emilia-Romagna e Toscana verso gli Stati Uniti (+33,3% e 48,6% rispettivamente). Per contro, apporti negativi provengono dal calo delle esportazioni del Lazio verso Stati Uniti (-28,0%) e Russia (-54,9%) e della Basilicata verso gli Stati Uniti (-45,4%).
L’analisi provinciale dell’export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i contributi positivi più elevati si rilevano per Milano, Torino, Brescia, Firenze, Vicenza, Roma, Bergamo, Siracusa, Modena e Bologna. Si segnalano dinamiche negative per Arezzo, Potenza, Piacenza, Rovigo, Latina, Ascoli Piceno, Palermo, Bari, Foggia e Caltanissetta, conclude l’Istat.