Export in Sicilia, duro colpo alle imprese: persi 3 miliardi di euro

Export, duro colpo per le imprese siciliane: l’Isola tra le peggiori performance in Italia

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Export, duro colpo per le imprese siciliane: l’Isola tra le peggiori performance in Italia

Michele Giuliano  |
lunedì 26 Agosto 2024

In Sicilia si sono anche ridotte le importazioni, per un valore del -5,7%. Poco più della metà di quanto avviene nel resto della penisola, dove si arriva al -10,4%.

Un anno da dimenticare per l’export della Sicilia. Nel 2023, secondo i dati forniti da Istat e Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, la Sicilia ha perso il 16,6% di fatturato rispetto all’anno precedente.

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Si tratta di uno dei risultati peggiori tra le regioni italiane. Peggio hanno fatto soltanto la Sardegna, che perde il 24,2%, e la Valle d’Aosta, al -21,5%. Di converso, in Sicilia si sono anche ridotte le importazioni, per un valore del -5,7%. Poco più della metà di quanto avviene nel resto della penisola, dove si arriva al -10,4%.

Export in Sicilia, la perdita

In milioni di euro, in un solo anno nell’Isola sono andati persi quasi 3 miliardi di euro. Il fatturato dell’intero settore, infatti, passa da quasi 17 miliardi di euro a soli 14 miliardi, appena il 2,24% del totale italiano. Per tipologia, a farla da padrone sono i prodotti petroliferi raffinati, che da soli producono un fatturato di 8,6 miliardi di euro. Un valore altissimo, che rappresenta il 44,75% dell’intero comparto nazionale. A seguire, computer, apparecchi elettronici e ottici, che raggiungono i 971 milioni di euro. A poca distanza i prodotti alimentari, bevande e tabacco, a 946 milioni di euro.

Quanto pesa l’agricoltura

I prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca contribuiscono al totale dell’export in Sicilia con 684 milioni di euro, e il 7,74% a livello nazionale. Il settore che stenta a decollare è quello dei prodotti tessili, che nell’export producono un fatturato di appena 7 milioni di euro in Sicilia, lo 0,06% del totale italiano. L’andamento siciliano in contrazione è in controtendenza con quello italiano, che registra una sostanziale stagnazione e quindi una stabilità nei numeri.

Tale condizione è dovuta alle maggiori vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli, dall’altro è legata alla contrazione delle esportazioni di beni intermedi ed energia. D’altra parte, si sono ridotte le importazioni, portando quindi ad un saldo commerciale positivo. Un contributo importante all’avanzo commerciale deriva dal minore deficit energetico, con una spesa che si è ridotta a 64,3 miliardi di euro, contro i 110,9 miliardi del 2022. Il tutto a seguito della flessione dei prezzi dei prodotti energetici, in particolare del gas naturale.

Senza la componente energetica

Al netto della componente energetica, quindi, l’avanzo commerciale è pari a +98,7 miliardi, in deciso aumento rispetto al 2022, quando si è fermato a +76,9 miliardi. Grazie a questo, nel 2023 la quota di mercato dell’Italia sulle esportazioni mondiali di merci registra una lieve crescita. Si passa così dal 2,64% del 2022 al 2,85%. I contributi positivi maggiori derivano dall’aumento delle vendite delle Marche verso la Cina, aumentati di ben il 390,8%, della Campania verso Svizzera, al +99,6% e Stati Uniti al +53,4%, della Toscana verso gli Stati Uniti, al +24,1%. Quelli negativi più ampi derivano dalle minori esportazioni della Toscana verso la Svizzera, al -38%, delle Marche verso Belgio, al -64%, Germania, al -39% e Stati Uniti, al -33,2%, della Lombardia verso la Germania, al -8,4% e del Lazio verso il Belgio, al -23,4%. In termini di numero di aziende, nel 2023 sono stati 137.055 gli operatori economici che hanno effettuato vendite di beni all’estero.

I micro esportatori

La loro distribuzione per valore delle vendite conferma la presenza di un esteso segmento di “micro esportatori”. Poco più della metà degli operatori, in totale 74.639, presentano un ammontare di fatturato all’esportazione molto limitato, fino a 75 mila euro, con un contributo al valore complessivo dell’export in Sicilia pari allo 0,2%. D’altra parte, 5.723 operatori appartengono alle classi di fatturato esportato superiori a 15 milioni di euro; questo segmento realizza il 74,5% delle vendite complessive sui mercati esteri. Manca quasi del tutto la fascia intermedia.

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