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Extra-costi dei rifuti, nuovi fondi dalla Regione. Anci Sicilia: “Bene, ma servono interventi strutturali”

Extra-costi dei rifuti, nuovi fondi dalla Regione. Anci Sicilia: “Bene, ma servono interventi strutturali”
Paolo Amenta, presidente Anci Sicilia. Da Imagoeconomica

Le parole del presidente e del segretario generale di Anci Sicilia, Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, dopo l’erogazione di nuove risorse dalla Regione ai Comuni.

“Esprimiamo apprezzamento per l’erogazione delle risorse da parte della Regione Siciliana a favore dei Comuni, finalizzate alla copertura degli extra-costi del ciclo dei rifiuti e al sostegno delle attività legate alla raccolta differenziata. Si tratta di un primo passo concreto nella direzione delle richieste che la nostra Associazione ha più volte avanzato. Un intervento importante, in una fase particolarmente complessa, in cui l’aumento dei costi rischia di compromettere gli equilibri economico-finanziari degli enti locali e i servizi ai cittadini”. Lo scrivono, in una nota, il presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta, e il segretario generale Mario Emanuele Alvano.

Anci Sicilia sulle risorse della Regione ai Comuni per gli extra-costi dei rifiuti

Pur apprezzando l’erogazione delle nuove risorse dalla Regione, Anci Sicilia mette in evidenza l’importanza di un’azione sistematica contro il problema della gestione dei rifiuti e degli extra costi. “Sottolineiamo tuttavia – si legge nella nota – che tali risorse, pur significative, non possono rimanere episodiche. La Sicilia continua, infatti, a scontare una situazione impiantistica caratterizzata da condizioni di oligopolio, quando non di vero e proprio monopolio, che determinano costi di conferimento tra i più alti d’Italia. A questa fragilità strutturale si aggiunge la crisi della raccolta della plastica e del tessile, che rischia di far arretrare Comuni e cittadini, nonostante lo sforzo sostenuto negli ultimi anni sia in termini economici sia in termini culturali per migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata. Una crisi che mette ulteriormente in evidenza la necessità di interventi rapidi e coordinati”.

Le richieste: “Serve un contributo strutturale”

“Per queste ragioni riteniamo che un contributo regionale strutturale e più significativo sia indispensabile se si vuole consentire, soprattutto ai Comuni più fragili, di mantenere più contenuti i costi della TARI e di salvaguardare i risultati raggiunti nella differenziata. In assenza di misure stabili, l’attuale assetto impiantistico continuerà a produrre effetti negativi sui bilanci e sulle comunità locali. Evidenzia infine la necessità di velocizzare la realizzazione dell’impiantistica di prossimità, a partire dagli impianti dedicati al trattamento e alla valorizzazione delle diverse frazioni della raccolta differenziata. Senza impianti adeguati e distribuiti sul territorio diventa impossibile ridurre la dipendenza da pochi operatori e valorizzare appieno lo sforzo dei cittadini”, concludono Amenta e Alvano.

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