ROMA – La maggioranza fa quadrato attorno al provvedimento sul prelievo agli extraprofitti delle banche, dopo il crollo e il successivo recupero dei titoli in borsa in seguito alle dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ne ha ridimensionato la portata. La Lega, tuttavia, ieri è tornata a ribadire che non si tratta di una marcia indietro.
“Il limite del prelievo rispetto agli asset è norma logica per evitare situazioni sproporzionate su qualche caso particolare – scrive il senatore Claudio Borghi – Il gettito rimane”. Per Forza Italia il prelievo è un atto necessario: “Questo è un provvedimento già adottato da altri Paesi europei – ha detto l’azzurro Francesco Battistoni – una misura che si orienta verso l’obiettivo di favorire la riduzione dei mutui e aiutare i salari più bassi. Se sarà necessario, apporteremo delle migliorie e non penso possa scoraggiare gli investitori internazionali”.
Si aggiunge il commento di Pierantonio Zanettin (Fi): “Sicuramente l’aumento spropositato dei tassi di interesse da parte della Bce ha comportato delle distorsioni di mercato, tanto che chiunque abbia un mutuo a tasso variabile si ritrova a pagare cifre enormemente superiori rispetto a quelle dell’anno scorso. I fondi che arriveranno dalla tassa sugli extraprofitti dovranno andare a sostenere da un lato il taglio del cuneo fiscale, dall’altro i mutui sulla prima casa”. Per il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, si devono anche tassare i giganti del web: “L’Europa esita di fronte ad Amazon, Google e ad altri colossi. È invece tempo di tassare questi giganti che non pagano assolutamente nulla. Questo è il vero scandalo economico, fiscale e sociale”.
Il leader del Movimento Cinquestelle, Giuseppe Conte, attende di leggere il testo per una valutazione complessiva: “Se il Governo ha scoperto in ritardo un po’ di coraggio, faccia un copia-incolla anche delle nostre proposte di introdurre un contributo sugli extraprofitti dei settori economici che hanno conseguito utili record grazie a circostanze eccezionali come pandemia, crisi energetica e guerra: dal settore farmaceutico a quello assicurativo passando per l’industria bellica”.
Matteo Ricci del Pd chiede che il prelievo sugli extraprofitti venga utilizzato per l’avvio del salario minimo e per l’emergenza casa: “Sul metodo hanno creato caos. La sua smania comunicativa (il riferimento è a Matteo Salvini) dà l’idea di come all’interno del Governo ci sia una guerra comunicativa per salire sopra i singoli provvedimenti e attestarseli, senza rendersi conto dei danni che si fanno”.
Per il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, la maggioranza è allo sbando. “Prima annunciano una tipica misura da sovranismo populista, poi fanno crollare le borse, poi in serata interviene il desaparecido Giorgetti per metterci una pezza dopo che aveva disertato la conferenza stampa e, infine, si spaccano tra favorevoli e contrari”.
Critico anche il commento del deputato di Più Europa, Benedetto della Vedova: “Per Meloni si tratta di una (prima?) mossa spregiudicata ma velleitaria in vista di una Legge di bilancio dove sarà impossibile tenere fede alle promesse della propaganda elettorale dopo un anno di governo”.
Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, si è detto a favore delle decisioni del Cdm. “La tassazione sugli extraprofitti delle banche non mi sembra un provvedimento antiliberale per un semplice motivo: gli extraprofitti sono stati ottenuti innalzando i tassi sui prestiti, a seguito degli interventi della Bce e lasciando invariati gli interessi sui depositi prossimi allo zero. Non penso che questo escamotage delle banche possa essere definito “attività d’impresa” che, per sua natura, prevede un rischio che in questa circostanza non è esistito. Mi auguro che queste somme vengano utilizzate, come preannunciato, per aiutare i più deboli con iniziative concrete e trasparenti”.
Raffaella Pessina