Home » Fame, lettura, voglia, sacrificio

Fame, lettura, voglia, sacrificio

Per migliorarci continuamente dobbiamo abituarci ad affrontare gli ostacoli con capacità e ottimismo. Solo con questa mentalità positiva riusciremo a superarli, non sempre, ma comunque ad attenuarne gli effetti negativi.
Non è realista chi pensa che nel percorso in cui respiriamo (perché viviamo) non arrivino difficoltà di ogni genere e tipo. Per questa ragione bisogna mettersi nelle condizioni mentali – e anche fisiche – per non essere travolti dalle difficoltà.
Si deduce che è primario dovere migliorare le nostre capacità mediante l’assorbimento di continue competenze, in modo che il nostro saper fare sia nelle condizioni di dare risposte alle esigenze, anche negative, che ci pervengono.
In altre parole, bisogna crescere culturalmente, oltre che fisicamente. Perché ciò avvenga è necessario avere una sorta di fame del sapere, in quanto esso è la fonte inesauribile che ci consente di crescere. Senza tale fame di uscire almeno parzialmente dalla nostra ignoranza, ne resteremo vittime.

Come possiamo migliorare la nostra conoscenza sociale, umana e professionale? Leggendo continuamente saggi di ogni genere, attingendo alle fonti, studiando sia a scuola che all’Università, partecipando a corsi economici e sociali e via enumerando.
è ovvio che non possiamo perdere di vista il nostro obiettivo primario, quello di ogni essere vivente che pensa e ragiona in modo qualificato: il raggiungimento della libertà e, prima di essa, quella economica. Ma per andare in questa direzione dobbiamo essere competenti, come prima si scriveva.
Ovviamente tutto il sapere non è nei libri di carta, ma anche in quelli online e oggi in tutto un sistema dentro Internet che ci aiuta a crescere.
Però non bisogna cadere nel tranello di mettere insieme un’accozzaglia di informazioni senza possedere il metodo necessario per collegarle e per fare un quadro completo, atto a che la nostra comprensione dei fatti sia totale, senza di che restiamo ignari e quindi impotenti di fronte agli eventi che ci cadono addosso.
Non ho scelto questa vita, questa vita ha scelto me. Che significa? Che non siamo stati noi a darci la vita, ma i nostri genitori, per cui ci siamo ritrovati ignari in questo mondo, senza saper nulla, ma con il dovere di imparare tutto il possibile, per onorare tutto il periodo in cui viviamo in questa forma, possibilmente con buone azioni e comportamenti da persone per bene, che si devono sempre distinguere da quelle per male.
Possiamo andare nella direzione preannunciata se dentro di noi c’è tanta voglia di fare e di crescere. Mentre chi resta inattivo e non sente questo motore dentro di sé, sarà in balia degli altri e di tutti i fatti che accadranno, i quali lo troveranno inerme e indifeso.
A disposizione delle classi meno abbienti vi è il cosiddetto ascensore sociale, cioé quel corso di studi scolastici e universitari che consente di acquisire saperi, utili a immettersi nel mondo del lavoro, ma anche di comprendere come funzionano le istituzioni e, in genere, il contesto civile. Ma l’ascensore sociale non è tutto quello che serve, perché è solo uno strumento per prendere il quale è necessario avere, appunto, tanta voglia.

Il quadro descritto manca di un elemento: il sacrificio. La capacità di rinunziare a sollazzi e divertimenti e anche a svaghi più modesti per dedicare il proprio tempo a sé stessi, ad aumentare la capacità di ragionare, a scrutare nella mente, quel luogo immateriale che è al di sopra del cervello, ove si radunano emozioni, sensazioni e dal quale, pare, esca l’intuito o il sesto senso, cioé la forza di vedere e prevedere fatti e circostanze che si verificheranno e che la maggior parte della gente non riesce neanche a percepire.
I cosiddetti visionari sono coloro che vedono lontano, anche oltre l’orizzonte. La verità è che essi non hanno avuto la palla di vetro, ma hanno sacrificato se stessi e il proprio tempo, per migliorare le proprie capacità indirizzandole verso il futuro, con la caparbietà, ripetiamo, di superare gli innumerevoli ostacoli, anche quelli insuperabili.