Family business, opportunità per i giovani siciliani - QdS

Family business, opportunità per i giovani siciliani

Family business, opportunità per i giovani siciliani

mercoledì 24 Maggio 2023

A Palazzo Fortuna a Catania esperti a confronto sulle innovazioni e sulle competenze manageriali per le imprese. In Sicilia 913 aziende familiari di medie dimensioni con un fatturato da 17,7 miliardi e 70 mila dipendenti

CATANIA – Il family business e l’innovazione hanno azzerato le distanze, creando opportunità di occupazione per i giovani. In Sicilia le imprese familiari godono di discreta salute, con 913 medie aziende presenti, un fatturato da 17,7 miliardi di euro annuo e un totale di quasi 70 mila dipendenti. Ci sono anche i numeri legati al mondo delle startup e le pmi innovative che il docente di Principi di Management dell’Università di Catania, Rosario Faraci, ha condiviso durante l’appuntamento “Competenze manageriali per startup e family business” organizzato a Palazzo Fortuna, plesso secondario del Dipartimento di Economia e Impresa, con la collaborazione di Confindustria Catania Impresa femminile e Confindustria Catania Giovani Imprenditori. 

In Sicilia si contano 635 startup, ma di sole 551 si hanno i dati di fatturato. Complessivamente generano insieme oltre 88 milioni di euro e contano 832 dipendenti. Le pmi innovative sono 78 in tutto, di 77 sono stati censiti i dati di fatturato, il cui ammontare complessivo è pari a 171 milioni di euro. I dipendenti sono 1.192. Le competenze manageriali sono importanti – ha evidenziato Faraci – e lo sono in ogni tipologia d’impresa. Con riferimento alle aziende familiari, pensare che queste possano essere rette esclusivamente dalle competenze di imprenditori di prima e seconda generazione, con questi numeri, è abbastanza improbabile. Questo vale anche per le startup, anche se poche, non è possibile pensare che possano andare avanti solo sfruttando le skills dei formatori”. 

Family business converge con innovazione. Le nuove generazioni, con nuove idee imprenditoriali, possono esplorare nuovi business – ha aggiunto la professoressa Elita Schillaci, docente di Principi di Management dello stesso ateneo -. A tutto il panorama si aggiunge un terzo tema su cui riflettere: questo è riconosciuto il secolo delle donne. Per molto tempo il lavoro delle donne è stato ignorato e non perché non ci fossero lavoratrici o scienziate, ma perché tutto è stato analizzato con una ‘vista al maschile’. Fino ad oggi è come se l’umanità avesse guardato il mondo solo con un occhio”.

La presidente di Confindustria Impresa Donna, Monica Luca, è intervenuta per evidenziare l’utilità dei periodi di cambiamento: “E’ fondamentale la nuova attenzione al lavoro delle donne, ma il fulcro dell’azienda resta sempre la persona che interviene affrontando le scommesse del mercato  – ha spiegato la presidente Luca -. La presenza di piccole, micro e nano imprese, poi, non vuol dire meno competitività regionale, ma uguale bisogno di competenze e oggi le aziende stentano a trovarle. Dobbiamo formare i giovani”. 

Catania è una realtà che può testimoniare il successo del family business. Agli studenti di economia presenti all’appuntamento, il ceo di Aitho, Davide Pisasale, ha ricordato: “Se andate via dalla Sicilia ricordatevi anche di tornare con il bagaglio di competenze acquisito nel resto d’Italia o all’estero. In Sicilia c’è del potenziale, e se lo ripetiamo da trenta o quarant’anni significa semplicemente che questo potenziale non è ancora stato espresso. Io sono partito da zero fondando Aitho con mio fratello sei anni fa ed oggi abbiamo cinquanta dipendenti. Si può fare azienda in Sicilia”.

Ontario Group rappresenta una delle realtà storiche del catanese. Attiva da ottant’anni nel settore healthcare, è arrivata alla terza generazione. “Il modello di impresa familiare è vincente se riesce a superare il rapporto azienda-famiglia, la sfida generazionale, la sfida temporale e quella manageriale – ha evidenziato Marialaura Ontario, direttore generale dell’omonimo gruppo -. Il management è un po’ arte e un po’ scienza, è un insieme di attività ad elevato grado di complessità che richiede a chi lo esercita ben precise capacità, competenza e skills. I nostri punti di forza sono fiducia, unità, flessibilità, sacrificio personale, condivisione di valori e l’attenzione alle prospettive di lungo periodo”.

Sono intervenuti all’appuntamento anche il presidente di Confindustria Giovani Imprenditori Fabrizio Fronterrè, Elena Vecchio di Federmanager Sicilia e il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Catania, Salvo Virgillito.

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