Già approvato dalla Food and Drug Administration e disponibile negli USA, per vederlo circolare anche in Europa bisognerà attendere l'approvazione finale dell'Ema.
In fase di sperimentazione un farmaco che fa perdere fino a 22kg. Ma di cosa si tratta? Grazie al report curato dalla redazione di Fanpage.it in collaborazione con il professor Francesco Giorgino dell’Endocrinologia del Policlinico di Bari, viene spiegato nel dettaglio questo nuovo farmaco contro il diabete, il Tirzepatide.
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Tirzepatide, i dettagli del farmaco
Al Policlinico di Bari, si è tenuta la sperimentazione SURPASS-3, fase in cui è stato testato il nuovo farmaco Tirzepatide. Ma di cosa si tratta? Parliamo di un medicinale appartenente alla classe dei doppi agonisti recettoriali, che mima l’azione di due ormoni naturali prodotti dall’intestino che controllano la glicemia e comportano una perdita di peso. In sintesi, si agisce sul senso di sazietà.
Ma dov’è l’innovazione? Come viene spiegato, la svolta è nel fatto che una singola molecola è stata modificata, quindi resa bivalente. Con una sola terapia, si avranno effetti su glicemia, peso, steatosi epatica, pressione e probabilmente anche sulla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
Il calo di peso riscontrato e la speranza del contrasto all’obesità
Su alcuni pazienti a cui è stato somministrato il farmaco Tirzepatide, è stato riscontrato anche un drastico calo del peso medio. Dai 12-14 kg in meno per i pazienti diabetici ai 20-22 di media su pazienti obesi e non diabetici. Un dato molto importante, che può aprire anche al farmaco come una misura per il contrasto all’obesità.
Quando il farmaco Tirzepatide arriverà in Italia
In fase di sperimentazione con lo studio tenutosi al Policlinico di Bari, adesso andranno valutati gli effetti del farmaco Tirzepatide sulla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari come ictus e infarto. Ma quando arriverà sul mercato europeo e italiano? Già approvato dalla Food and Drug Administration e disponibile negli USA, per vederlo circolare anche in Europa bisognerà attendere l’approvazione finale dell’Ema. Una stima? Circa un anno, secondo gli esperti.