Coronavirus, verso la Fase 2, i tanti nodi legati ai trasporti - QdS

Coronavirus, verso la Fase 2, i tanti nodi legati ai trasporti

redazione

Coronavirus, verso la Fase 2, i tanti nodi legati ai trasporti

mercoledì 22 Aprile 2020

L’Asstra, Associazione delle aziende del Tpl, traccia le linee di come ci si sposterà a breve. Orari differenziati per lavoro e istruzione, servizi a chiamata, guanti, mascherine e distanziamento

ROMA – “Non potendosi applicare nel settore regole di distanziamento, occorre incidere a monte attraverso la combinazione di misure (di coordinamento con le aziende e di regolazione dei flussi di mobilità) sulla capacità di trasporto rendendola coerente con le esigenze di sicurezza sanitaria da un lato e con la necessità di garantire un servizio universale dall’altro”.

È quanto afferma un ‘documento’ dell’Asstra, l’associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico, in vista della Fase 2 e 3. Il documento evidenzia difficoltà nei controlli e nell’arrivo (18-36 mesi) di nuovi mezzi.

Il ‘documento di posizione’ elaborato dall’ufficio studi di Asstra parte dai dati del settore – 930 operatori, 5,4 miliardi di passeggeri trasportati ogni anno, 124 mila addetti e un fatturato di circa 12 miliardi l’anno – e di fatto indica agli associati i nodi da affrontare e alcuni servizi da attuare in vista della ripresa.

Dal testo emerge chiara proprio la difficoltà di mantenere e controllare le regole di distanziamento e si indicano per questo tutta una serie di proposte e interventi necessari, come il coordinamento tra gli enti territoriali di riferimento e le aziende per il quale viene proposto l’istituzione di tavoli locali per assicurare comunicazione ed omegeneità dei servizi.

ORARI DIFFERENZIATI E MOBILITY MANAGER
Alcune precondizioni vengono indicate con chiarezza e possono essere attuate nel breve periodo: prevedono la rimodulazione degli orari di città e territori per l’avvio delle attività scolastiche, universitarie, lavorative e produttive. Ma anche un’incentivazione ulteriore del ricorso allo smart working. A queste si aggiungono anche altre proposte come l’introduzione della figura del mobility manager nelle grandi aziende, e l’incremento delle corsie preferenziali e dei semafori intelligenti per facilitare la velocità del trasporto pubblico. Viene chiesto anche di disincentivare l’uso del mezzo privato, evitando di rendere gratuite le aree di sosta.

SERVIZI DEDICATI E A CHIAMATA
Asstra chiede ai gestori di Tpl anche di prevedere l’offerta di tre servizi, la cui attuazione prevede costi medio bassi: trasporti dedicati, da un terminal ad un punto generatore di traffico (ad esempio un’azienda), servizi a chiamata per spostamenti individuali in base alle richieste degli utenti; servizi a prenotazione obbligatoria, tipo executive, da realizzare su alcune linee per saltare le fermate, con tariffe differenziate.

OBBLIGO DI MASCHERINE E GUANTI
E’ un onere a carico dei passeggeri ma le aziende possono introdurre soluzioni per favorire l’approvvigionamento in possimità di stazioni e fermate (distributori, dispenser).

I NODI, LA CAPACITA’ DI TRASPORTO
Per Asstra obbligare al distanziamento attuale comporterebbe riduzioni della capacità di carico ‘non sostenibili’, visto che non si può “nell’immediato incremento le frequenze per indisponibilità di mezzi e di personale: la produzione dimezzata richiederebbe tempi variabili (che vanno dai 18 ai 36 mesi). La rigida applicazione di tale regole, oltre a non essere compatibile con la conformazione dei mezzi di trasporto pubblico, determinerebbe l’insufficienza dell’offerta di trasporto, pur in presenza di offerta ridotta”. Per questo bisogna agire a monte riducendo i passeggeri.

I NODI: L’AFFLUSSO DI PASSEGGERI
Per questo sono richiesti tavoli territoriali per gestire la domanda, forme di collaborazione con le forze dell’ordine per gestire i flussi ma anche misure, che possono attuare le imprese, separando flussi di salita/discesa o entrata/uscita da bus e metro. Costi medio alti invece richiederebbero sistemi per segnalare livelli di saturazione, per collegare i mezzi a centrali operative, per l’utilizzo di telecamere intelligenti che possano monitarare eventuali assembramenti.

I NODI, I CONTROLLI
Per i controlli Asstra parla di logica di ‘autotutela’, “soggetta in prima battuta alla responsabilità personale di ognuno” mentre “in seconda battuta la responsabilità dei controlli potrà essere attribuita solo ed esclusivamente alle forze dell’ordine” e che “non è possibile attribuire al personale viaggiante e di stazione” che pssono solo attivare segnalazioni. Non è materialmente attuabile – viene poi spiegato – un’attività sistematica di misurazione delle temperatura corporea dei passeggeri”.

LA FASE 2, PASSEGGERI AL 50%
Nella “fase 2 sarà presumibile attendersi un utilizzo del mezzo di trasporto pubblico quasi esclusivamente per motivazione legate al lavoro e a situazioni di necessità” – calcola l’Asstra – con brusche contrazioni degli spostamenti per la gestione familiare, dalla scuola alla visita ai parenti. “Si può ragionevolmente prevedere che nelle fasi emergenziali la domanda di mobilità pubblica potrebbe subire una riduzione di circa il 50%”.

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