Favara di Burgio, riparato il guasto al pozzo: Cocina parla ai sindaci - QdS

Favara di Burgio, riparato il guasto al pozzo: Cocina parla ai sindaci

Favara di Burgio, riparato il guasto al pozzo: Cocina parla ai sindaci

Redazione  |
domenica 18 Agosto 2024

Il dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, ha annunciato la notizia.

Riparato in 24 ore il guasto al pozzo di Favara di Burgio, in provincia di Agrigento. I lavori erano previsti per 3 giorni quindi sono stati limitati i disagi per le popolazione dei comuni serviti dall’impianto in avaria che ha la capacità di produrre a regime 50 litri al secondo d’acqua. Il dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, ha annunciato la notizia.

Pochi disagi: le soluzioni alternative

Siciliacque ha prelevato temporaneamente 20 lt/sec da tutti i serbatoi di riserva della linea Garcia-Montescuro e una volta esauriti lo ha fatto da aree del Trapanese con nuovi pozzi finanziati dalla Protezione Civile regionale. La gente non ha risentito molto della riduzione di fornitura: oltre alla compensazione fatta Aica è riuscita a immettere in rete acqua per ulteriori 40 lt/sec dal nuovo pozzo di Grattavoli, a Sciacca. Si parla di un altro pozzo finanziato dalla Protezione Civile isolana.

Risoluzione in tempi rapidi

“Questa emergenza nell’emergenza e la felice risoluzione della stessa in tempi davvero rapidi, mettendo in atto una serie di azioni tampone per limitare i disagi alle popolazioni dimostra, per chi non lo avesse ancora compreso – sottolinea Cocina -, che la ricerca e l’uso di pozzi esistenti ma abbandonati, insabbiati o guasti è la strada più efficace per fornire più acqua in tempi rapidi, uno, due mesi, per fronteggiare l’emergenza idrica”.

“Pertanto invitiamo, ancora una volta, i sindaci che non hanno ancora provveduto, ad agire, esercitando tutti i poteri di prima autorità di Protezione Civile, individuando pozzi utili e requisendoli, se occorre, al fine di acquisire sufficiente autonomia per dipendere sempre meno da Siciliacque – prosegue -. Inutile e sterile demandare ad altri specie se questi sono coloro, Ati e Aica, che dovevano provvedere in via ordinaria e, comunque, adesso non riescono più da soli a mitigare l’emergenza in atto. E ricordo che i comuni sono i soci, padroni di Ati e Aica”.

“Andare avanti tutti insieme facendo ciascuno la propria parte in modo coordinato e condiviso è il metodo di protezione civile che aiuterà molto a mitigare questa gravissima emergenza che, ricordiamo conclude Cocina -, si sviluppa su un sistema idrico già carente e poco efficiente”.

Fonte foto: Siciliacque 

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