Favara e l’emergenza rifiuti, evasione Tari a quota 70% - QdS

Favara e l’emergenza rifiuti, evasione Tari a quota 70%

Favara e l’emergenza rifiuti, evasione Tari a quota 70%

venerdì 16 Aprile 2021

Le croniche difficoltà del servizio di raccolta sono dovute anche all’altissima percentuale di cittadini che non paga quanto dovuto. Almeno per la differenziata, però, i numeri fanno ben sperare

FAVARA (AG) – Ormai ciclicamente la città è sommersa dai rifiuti. In questa particolare situazione d’emergenza sanitaria legata al Covid-19, l’igiene e il decoro urbano diventano quindi fondamentali e restano un sacrosanto diritto dei cittadini.

La questione della mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani, però, non è soltanto un problema legato all’astensione dal lavoro degli operatori ecologici che, un mese sì e un mese no, incrociano le braccia a causa del mancato pagamento delle mensilità di stipendio. La situazione, infatti, si aggrava quando molti cittadini invece di effettuare una giusta raccolta differenziata abbandonano i sacchetti a ogni angolo della città, formando così delle vere e proprie mini discariche.

La Polizia municipale e l’Arma dei Carabinieri hanno non soltanto sanzionato ma anche denunciato chi abitualmente deposita i rifiuti per strada, ma questo non basta ancora.

Ma il problema è soprattutto a monte: se da un lato, infatti, ci sono i cittadini perbene che pagano puntualmente la Tari, dall’altro Favara, Comune in dissesto finanziario, deve fare i conti con un’altissima percentuale di evasione, il 70%. Ecco perché l’Amministrazione non riesce a reperire i fondi per pagare l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti.

La raccolta differenziata funziona bene – ha affermato l’assessore comunale all’Ecologia, Giuseppe Bennica – e lo vediamo nei dati che ci fornisce il Catasto nazionale dei rifiuti. Su base mensile abbiamo raggiunto il 51%, mentre annualmente siamo passati da una raccolta pari al 9,17 % del 2017 al 39,14 % del 2019. Con la differenziata abbiamo risparmiato e abbiamo evitato di buttare al vento uno stipendio degli operatori ecologici, salvando tre mensilità”.

Intanto il sindaco Anna Alba ha scritto al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. All’interno della missiva il vertice dell’Amministrazione comunale ha chiesto soprattutto un intervento finalizzato a sbloccare i trasferimenti finanziari del Fondo perequativo.

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