Giorno di lutto cittadino a Favara (in provincia di Agrigento) per la morte di Marianna Bello, la donna dispersa da 19 giorni e ritrovata nella giornata del 19 ottobre priva di vita. Rintracciata incastonata in un canneto nei pressi di un torrente che sfocia nel fiume Naro, ad accorgersi della presenza del corpo della donna è stato un gruppo di cacciatori. Dopo lo straziante riconoscimento del corpo di Marianna dei familiari avvenuto in queste ore, su di lei non è stata disposta alcuna autopsia.
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Nelle scorse ore, immediatamente arrivata la notizia del ritrovamento del corpo della donna, si era espresso così il sindaco di Favara, Antonio Palumbo: “Marianna potrà riposare tra i suoi cari. Non possiamo gioire, nemmeno dopo oltre due settimane di ricerche che hanno visto servitori dello Stato e volontari lavorare fino allo sfinimento prima per tentare di soccorrerla e poi, quando ogni speranza si era spenta, almeno si ritrovarla. Non possiamo gioire perché Marianna non potrà più riabbracciare i suoi bambini e la sua famiglia. Adesso è solo il momento del silenzio e del dolore”, ha dichiarato il sindaco, ricordando che nella giornata di oggi – lunedì 20 ottobre – alle ore 16 saranno in programma i funerali di Marianna. I funerali della donna ritrovata dopo 19 giorni di ricerche saranno celebrati alla chiesa Matrice di Favara.
Il corpo di Marianna incastrato in un canneto che sfocia al Naro
Come raccolto nelle scorse ore, il corpo di Marianna è stato ritrovato (dopo 19 giorni di ricerche) incastonato tra i canneti nei pressi di un torrente che va a sfociare nel fiume Naro. Ad avvertire le autorità sarebbe stato un gruppo di cacciatori che, riconosciuto un corpo, hanno immediatamente fatto scattare l’emergenza. Sul luogo del ritrovamento in rapida successione sono arrivati polizia, soccorsi del 118 e e guardia di finanza, oltre chiaramente ai vigili del fuoco.