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La favola nera di un eroe civile, Anci Sicilia racconta l’avventurosa vita del “sindaco pescatore” Vassallo

La favola nera di un eroe civile, Anci Sicilia racconta l’avventurosa vita del “sindaco pescatore” Vassallo
Il sindaco pescatore

Lo spettacolo, andato in scena a Catania e Palermo, è un omaggio al primo cittadino ucciso nel 2010 in un agguato

CATANIA – Una favola vera, meravigliosa e agghiacciante, quella di Angelo Vassallo, narrata ne “Il Sindaco pescatore” proprio nel tempio catanese del Teatro civile. Ossia il palcoscenico di quel Verga che, quando si chiamava Delle Muse, vide rappresentati tanti testi di Giuseppe Fava: era in scena la sua “Ultima violenza” quando, nel 1984, il giornalista venne ucciso dalla mafia in quella strada che oggi porta il suo nome. Come lui, Vassallo, sindaco di Póddëca – Pollica, cittadina di appena duemila abitanti nel Salernitano, affacciata su un mare pieno di fascino – cadde vittima di un agguato, il 5 settembre del 2010.

Si somigliavano, Vassallo e Fava, soprattutto per la considerazione che avevano della Legalità e di quel Bene comune da anteporre agli interessi personali. Anche per questo Ettore Bassi, che da 13 anni porta in tutt’Italia l’affascinante e terribile monologo sul sindaco pescatore – 180 repliche, finora -, afferma sempre di essere “orgoglioso di vestirne i panni”. Nel 1995, quand’era stato eletto primo cittadino per la prima volta, Vassallo aveva 42 anni, era stato consigliere provinciale a Salerno e possedeva tre pescherecci e una tabaccheria.

Ambientalista convinto, innamorato del mare e con “il sale nel sangue”, conquistò il cuore dei suoi concittadini – nel 2010, quando fu eletto per il quarto mandato, ottenne il 100% dei voti -, e fece parlare di sé vincendo la battaglia per far diventare la Dieta Mediterranea Patrimonio Unesco. Era poi noto per le sue fermissime posizioni sulla legalità e sulla difesa dell’habitat naturale: emise un’ordinanza che prevedeva multe fino a mille euro per chi gettava in terra mozziconi di sigaretta. Infine, come si afferma nel monologo – la potente drammaturgia, di Edoardo Erba, è tratta da “Il Sindaco pescatore”, libro scritto dal fratello di Vassallo, Dario – aveva la capacità di “mettere le mani nella merda” per risolvere i problemi, magari immergendosi nella vasca di un depuratore per ripararlo.

Tante altre sarebbero le cose da raccontare, di Vassallo. Ma come si fa a condensare una vita in poche righe? Ancor più difficile, certo – ed è questa la chiave narrativa proposta dal regista Enrico Maria Lamanna – è però riviverla nei cinquanta centesimi di secondo tra il momento in cui il killer preme il grilletto e quello in cui il proiettile raggiunge la vittima. Eppure, è proprio in questo tempo infinitesimale e infinito che viene narrata la storia di Vassallo: il rapporto fortissimo con i tre fratelli e la sorella e quello con Pollica, perla del Cilento, e il suo mare. Sulla scenografia campeggia una rete da pesca sotto la quale si trovano quelle sedie simbolo di socialità, di scambio di opinioni.

E sul palcoscenico-piazza, si muovono i cittadini, interpretati da giovani del luogo in cui viene rappresentato il lavoro, quindi sempre diversi (a Catania gli allievi di Buio in Sala), ma anche sempre uguali. Cittadini spettatori di barbarie, ma anche del coraggio di uomini di cui seguire l’esempio. Raccogliendo una fascia tricolore, per esempio. Una storia toccante e ben narrata, conclusa da una standing ovation anche a Catania, dov’è stata rappresentata, come a Palermo, su iniziativa di Anci Sicilia. Proprio l’Associazione dei Comuni – con il patrocinio dei Municipi e delle Università di Catania e Palermo, del Biondo e del Teatro Stabile etneo – ha poi organizzato un momento di riflessione con il presidente Paolo Amenta, il sindaco Enrico Trantino, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e lo stesso Ettore Bassi, stimolati dalle domande di Roberto Greco. Presenti in sala, con la presidente dello Stabile Rita Gari, anche il segretario generale di Anci Sicilia Mario Alvano e il produttore del lavoro teatrale, Michele Ido.

È stato sottolineato come quello di Vassallo sia un esempio da seguire per tutti i Sindaci, e come, a tutt’oggi, nessuno sia stato condannato per il suo omicidio. Anche per questo è utile ricordarlo, con iniziative come quella di Anci Sicilia. Per chi, infine, non fosse arrivato ad assistere allo spettacolo teatrale e volesse saperne di più su Vassallo, consigliamo di vedere su Rai Play “Il sindaco pescatore” interpretato da Sergio Castellitto e diretto, nel 2016, da Maurizio Zaccaro.