Negli ultimi giorni diversi focolai di hantavirus stanno allarmando il nord Italia. Ecco come si trasmette la "febbre del topo" e quali sono i sintomi a cui prestare attenzione.
Una nuovo allarme dal nord Italia. In Slovenia, al confine con la Venezia Giulia – nella zona di Tarnova e Aidussina – si moltiplicano i contagi da “febbre del topo”. Un caso è stato appena registrato in Friuli-Venezia Giulia. Ecco cos’è e come riconoscerla.
Quella proveniente dal ratto è un’infezione da hantavirus e, dopo essersi diffusa in Slovenia, ha raggiunto l’Italia quando un cittadino sloveno – che vive e lavora a qualche chilometro dal confine della Gorizia – si è presentato al pronto soccorso nei giorni scorsi. Questa classe di virus è presente in tutto il pianeta e i piccoli roditori li eliminano attraverso feci e urine. Gli esseri umani vengono contagiati: attraverso l’inalazione degli odori degli escrementi; con il morso di un topo (circostanza rara) e quindi con la sua saliva; toccando il terreno contaminato.
Secondo quanto diffuso dal quotidiano sloveno in Italia, Primorski Dnevnik, la febbre emorragica con sindrome renale avrebbe colpito, fra il primo gennaio e il 10 giugno 2021, già 213 di persone, di cui 64 nella Goriška. L’impennata dei contagi si è registrata negli ultimi giorni, visto che a maggio i casi erano stati soltanto 16 e l’anno scorso – complessivamente – 14.
Le cause di un simile incremento è addebitabile all’aumento degli esemplari e all’abbondanza del cibo per loro disponibile. È proprio quello che si può riscontrare anche nel bosco di Tarnova.
La malattia non si trasmette da uomo a uomo, ma soltanto da animale a uomo. Nessuna persona infetta è morta, ma diverse sono state ricoverate in ospedale.
PREVENZIONE E SINTOMI
Per prevenire il contagio è bene lavarsi frequentemente le mani e non sedersi per terra nelle zone colpite. L’infezione dura solitamente da due a quattro settimane e si manifesta con febbre alta, brividi, mal di testa, forti dolori al fiano e all’addome, dolore ai bulbi oculari, congiuntivite, rossore al viso.Nonostante la semplicità del trattamento della malattia, la “febbre del topo” non va trascurata in quanto può portare a gravi complicazioni come la nefropatia epidemica, emorragie e sindromi polmonari simili a quelle del Covid-19.