Chiusa in cantina, legata a una sedia, picchiata e minacciata di morte, costretta a sposare il cugino. La ragazza ha trovato la forza di denunciare i familiari.
Non voleva professare la religione musulmana né osservarne i precetti. Desiderava vivere all’occidentale e diventare un’estetista. Ma le sue aspirazioni sono state oggetto di paradossali discussioni in famiglia. Così il padre e il fratello l’hanno maltrattata, minacciata e picchiata per anni.
I maltrattamenti e la fine dell’incubo
La notizia è riportata dal quotidiano La Stampa. Aveva 14 anni quando la giovane marocchina – oggi 18enne – aveva comunicato ai familiari che, all’udire le sue parole, avevano cominciato a chiuderla in cantina e legarla alla sedia e proferendole le terribili parole: “Questa sarà la tua tomba”. Stanca delle violenze subìte, ha anche tentato il suicidio.
La Squadra Mobile della polizia di Ferrara, su mandato del tribunale di Bologna, ha arrestato il padre, 56enne, e vietato al fratello 32enne di avvicinarsi a lei. Con l’accusa di maltrattamenti, minacce e sequestro di persona in concorso.
I due l’avevano costretta pure a ritirarsi da scuola e a recarsi in Marocco per contrarre un matrimonio non voluto con il cugino 32enne (figlio del fratello del padre) e consumare con lui un rapporto sessuale.
A porre fine all’incubo, la ragazza stessa che, lo scorso 26 novembre, aveva chiesto disperatamente aiuto a una volante della polizia dopo che il papà l’aveva minacciata di morte.