Ferrovia Palermo-Catania e Pnrr, il commissario: “Nessun problema, ma è tardi per l’alta velocità ‘vera’”

Ferrovia Palermo-Catania e Pnrr, il commissario: “Nessun problema, ma è tardi per l’alta velocità ‘vera’”

Ferrovia Palermo-Catania e Pnrr, il commissario: “Nessun problema, ma è tardi per l’alta velocità ‘vera’”

Salvo Catalano  |
mercoledì 14 Giugno 2023

Parla l’esperto: “La perdita dei fondi? Può essere paradossalmente un vantaggio. Ecco perché”

Al quartier generale di Rete ferroviaria italiana a Palermo non è scattato nessun campanello d’allarme. Nella sua stanza l’ingegnere Filippo Palazzo, commissario straordinario per la realizzazione del raddoppio ferroviario Palermo-Catania, ha accolto con calma serafica la notizia del definanziamento di 276 milioni di euro dal Pnrr. “Diamo alle cose il nome corretto – ci tiene a sottolineare subito – qua non parliamo di nessun definanziamento, si tratta solo di una rimodulazione dei fondi. La copertura è già stata trovata e non potrebbe essere altrimenti perché tutti i lotti sono già stati appaltati e abbiamo un obbligo rispetto al privato vincitore”.

In realtà i 276 milioni che il ministero dei Trasporti e Rfi hanno deciso di dirottare altrove sono solo una piccola parte della quota Pnrr che finanzia l’intero progetto. “Tutto il collegamento vale più di 8 miliardi, di cui 1,4 miliardi sono fondi Pnrr”. I 276 milioni sono stati tolti agli ultimi due lotti aggiudicati a We Build, il colosso delle costruzioni a cui sono affidati anche progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto: il lotto 3, da Lercara a Caltanisetta Xirbi, e il lotto 4 A da Xirbi alla nuova stazione di Enna. “È chiaro che il ministero sta facendo una valutazione prudenziale – spiega Palazzo –  perché lavori di questa entità comportano la realizzazione di decine di chilometri di gallerie e di viadotti, su un terreno con caratteristiche geologiche molto critiche. Potremmo avere imprevisti che farebbero allungare i tempi”.

“Palermo-Catania pronta per lotti tra 2025 e 2029”

Ecco perché non è escluso che la rimodulazione dei fondi Pnrr possa interessare anche altri lotti. Intanto i 276 milioni saranno coperti grazie al Fondo per lo sviluppo e la coesione. Uno dei fondi ritenuti migliori dagli addetti ai lavori, perché sicuro e con scadenza di spesa spostata al 2028. Ma sui tempi Palazzo promette: “Oggi tutte le opere della prima macrofase hanno scadenza nel 2026 – sottolinea – a eccezione del lotto che va da Lercara a Fiumetorto che ha tempi più lunghi. La Palermo-Catania sarà pronta per lotti: il primo a essere ultimato è quello dove i lavori sono in corso, tra Bicocca e Catenanuova, la fine è prevista nel 2025. Seguiranno gli altri lotti tra 2026 e 2027, fino al Lercara-Fiumetorto che contiamo di consegnare entro il 2029”.

Che la perdita di una quota di fondi Pnrr non sia una tragedia ne è convinto anche Francesco Russo, docente universitario di Trasporti a Reggio Calabria, catanese di origine, che insieme ad altri colleghi siciliani e calabresi negli ultimi anni ha seguito da vicino il progetto, incalzando Rfi e ministero nel chiedere a gran voce una vera alta velocità. “Quella che si sta costruendo – ribadisce – è una buona linea convenzionale, con velocità massima di 200 km orari, ma in alcuni tratti, come tra Enna e Dittaino, la velocità di punta, secondo il progetto, è di 160 km orari”. Adesso nella rimodulazione delle risorse vede un’opportunità. “Nella qualità e nell’avanzamento di questo progetto non si modifica nulla – spiega – anzi ci sarà più tempo per respirare, fare con calma il progetto. Questa è una grande occasione, perché togliendo paradossalmente la tagliola del 31 dicembre 2026 si apre l’opportunità di trasformare questo progetto di velocità convenzionale in alta velocità vera, come quella tra Napoli e Roma o Roma e Milano e connettere Catania e Palermo in meno di un’ora”.

Uno scenario che il commissario Palazzo reputa ormai “impossibile, perché – sottolinea – si dovrebbero rifare tutti i progetti”. “Anni fa – continua – su questo aspetto ci fu un dibattito e si scelse la linea storica escludendo nuovi tracciati meno lunghi, per tenere dentro Enna e Caltanissetta. Un altro problema è che in Sicilia non c’è un bacino di traffico tale da rendere sostenibile una spesa molto più alta per la realizzazione di una rete con velocità di 300 chilometri orari”. Eppure negli ultimi tempi qualcosa sembra muoversi. “Con l’avvento di treni diversi Rfi sta pensando di aumentare la velocità della linea in costruzione fino a 250 km orari”, dice Palazzo.

Le due macrofasi dei lavori sulla Palermo-Catania

Non sarebbe questa l’unica novità. I lavori tra Palermo e Catania prevedono due macrofasi. La prima, quella interamente finanziata e quasi del tutto appaltata (a eccezione del nodo di Catania), prevede la realizzazione di un doppio binario solo tra Bicocca e Catenanuova e tra Fiumetorto e Lercara. Tutto il resto, da Lercara a Catenanuova, avrà un solo nuovo binario veloce che correrà accanto a quello esistente con le caratteristiche attuali. Successivamente è prevista una seconda macrofase che dovrebbe modernizzare il vecchio binario. Su questo aspetto Palazzo annuncia che “la seconda macrofase è già stata finanziata con 570 milioni. Stiamo ultimando gli studi preliminari da sottoporre alla Regione e agli organi che si devono esprimere – spiega – . Realizzeremo un secondo binario totalmente nuovo da Lercara a Vallelunga entro i primi mesi del 2027 e successivamente da Caltanissetta Xirbi a Enna. Ma stiamo valutando anche la possibilità di accedere a nuovi finanziamenti per aggiungere altri pezzi di nuovo raddoppio in modo da abbandonare completamente la linea storica”.

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