Di mamma ce n’è una sola e son tutte belle le mamme del mondo. Belle sì, ma anche tanto, tanto stanche e sempre in equilibrio tra mille incombenze. E nel Giorno della Festa della Mamma, vale di certo la pena fare il punto tra la meraviglia della maternità e del diventare madri, di pancia, di cuore e di vita.
Vale la pena passare in rassegna lo stravolgimento mentale e sentimentale che deriva dal diventare genitore, quello che spinge tante donne a desiderare dei figli, e le difficoltà che accompagnano questa scelta, soprattutto in un Paese che dimostra, ogni giorno, di non essere pensato per le famiglie. Perché se vedere i post delle neo mamme, come le siciliane Levante, Clizia Incorvaia, oppure la regina delle influencer Chiara Ferragni e delle showgirl Belen Rodriguez che esaltano la maternità e la vita con i figli piccoli è di certo un’iniezione di entusiasmo, è anche vero che le difficoltà della mamme che si dividono tra figli e lavoro sono sotto gli occhi di tutti. Ecco allora, un focus sulla Festa della Mamma, tra curiosità, mamme vip che elogiano la maternità e dati disarmanti del rapporto di Save the children Le Equilibriste. La maternità in Italia nel 2022
La festa della mamma si celebra ogni seconda domenica di maggio. Si tratta di una festa che affonda le radici in tempi molto lontani: già al tempo dei Greci veniva celebrato nel quinto mese dell’anno il culto delle divinità femminili e della fertilità. Le origini della festa moderna risalgono, invece, al 1908 quando l’americana Anna M. Jarvis, con un memoriale in onore di sua madre, attivista pacifista, lanciò l’idea. Nacque così il Mother’s Day, Giornata della madre che aveva come simbolo il garofano bianco. Il presidente americano Wilson, nel 1914, decise di ufficializzarla come espressione di riconoscenza, amore e gratitudine per tutte le madri. La festa sarebbe stata festeggiata sempre nella seconda domenica di maggio. La decisione americana venne emulata in altri paesi: in Italia la festa della mamma si Festeggia dal 1933. Oggi nel mondo non esiste un unico giorno dell’anno che accomuni tutti gli Stati dove si festeggia la mamma: nella gran parte, comunque, si celebra a maggio, mentre alcuni si festeggia a marzo.
Nel 1958 una legge italiana istituiva l’8 maggio quale Festa della mamma. La ricorrenza mantenne quella data per 42 anni. Nel 2000, invece, venne trasformata in una festa mobile, per dar modo alle madri di trascorrere più tempo con i loro figli. Fu così deciso di dedicare alle mamme la seconda domenica di maggio. E qualche volta, come quest’anno, appunto, accade che la festa coincida proprio con l’8 maggio, la data originale.
Tenere in braccio il proprio bambino o la propria bambina, sentirsi tutt’uno con un altro essere umano e regolare il proprio orologio biologico in base ai bisogni di un neonato è sicuramente un’esperienza travolgente, che cambia qualsiasi mamma. Ed è in questo loro viaggio che portano con sé i propri follower alcune vip siciliane diventate da poco mamme.
“Rido molto più di prima. Piango anche, ma non più come prima. Sto scrivendo un disco che sento essere meraviglioso, perché sto crescendo e crescere è meraviglioso. Alma? Alma ed io siamo inseparabili, per questioni biologiche e non. Per qualsiasi appuntamento con me riservate un buco per il passeggino”. Sono le parole su instagram (con tanto di foto a spasso mentre allatta la sua bambina) di Levante, al secolo Claudia Lagona che il 13 febbraio ha dato alla luce la piccola Alma Futura. “Anima gentile, che ha attraversato il mio grembo rendendomi una madre (e una amazzone) fortunata. Nella stanza in cui ci troviamo stiamo vivendo una sorta di realtà aumentata e felicità esponenziale. Non mi ero mai sentita così terrena e celeste allo stesso tempo”, ha scritto la cantante di Caltagirone il giorno dopo la nascita.
Un sentire pieno di gioia e di gratitudine verso il miracolo della vita, condiviso da Clizia Incorvaia che il 19 febbraio ha dato alla luce il piccolo Gabriele. La modella e influencer siciliana ha scritto: “Si può partorire con il sorriso. Mi sento di scrivere questo post indirizzato a tutte le donne che ascoltano solo racconti traumatici sul parto e arrivano terrorizzate al grande giorno :il giorno in cui daranno la VITA al loro amore (che non si godono poiché arrivano impreparate fisicamente e psicologicamente“. Un post a cui ne sono seguiti tanti altri sulla meraviglia della maternità, anche con tanto di consigli ed empowerment per le altre mamme come quando scrive: “Ti ho allattato finché ho avuto il latte … devo dire che se da una parte l’allattamento stabilisce un legame quasi alchemico con il tuo piccolo dall’altra richiede una saldezza di nervi non indifferente, poiché se non dormi tutta la notte,sei esausta e non ti reggi in piedi ( per esempio per chi lavora o ha un altro figlio e non può recuperare le ore perse etc non è facile ) . Il mio corpo si è fermato quando la mia mente era ormai stanca, però scrivo questo post per tutte le donne che decidono di non allattare o non hanno il latte e vivono questa cosa come una sconfitta. No ragazze, non è così, voi darete la migliore versione del vostro essere mamma solo se sarete SERENE e al diavolo tutta la pressione sociale che vi dice che mamme dovrete essere. Voi sapete come essere le MIGLIORI MAMME”.
E sui consigli alle mamme, il confronto e lo scambio di opinioni (non sempre così aperto) hanno basato la loro popolarità e crescita tanti siti, pagine, gruppi social e whatsapp. Gruppi di consigli che vanno da nomi didascalici come Mamme di Catania o mamme di Caltanissetta, e gruppi come quelli delle cosiddette mamme pancine, vera e propria ‘community’ con tanto di regole e linguaggi che vivono e condividono i loro dubbi sulla maternità, sulla sessualità e sulla crescita dei loro bambini esclusivamente sui social. Gruppi che sono balzati anche agli onori della cronaca quando sono stati presi di mira dal Signor Distruggere, il blogger Vincenzo Maisto che ha cominciato a pubblicare, prendendoli in giro, i post di queste mamme la cui “colpa” oltre alla scarsa conoscenza di quello che le aspetta nel viaggio della maternità sarebbe anche una scarsa conoscenza delle dinamiche delle rete e dei social, Dinamiche che invece conoscono bene e sfruttano con ironia le mamme della community Mammedimerda: quelle che si riconoscono nel blog dissacrante, ironico di Sarah Malnerich e Francesca Fiore che è una sorta di riscatto della donna imperfetta o inadeguata, “la rivincita sulla Mammabene, su quel tipo di narrazione che ci ha lese per troppo tempo”.
Sì perché, nonostante la meraviglia della vita e del crescere dei bambini, ci sono così tante difficoltà che non rendono certo semplice vivere la genitorialità. Secondo il 7° rapporto di Save The Children, diffuso proprio alla vigilia della Festa della Mamma, la situazione in cui si trovano molte donne, madri, lavoratrici di tutta Italia, non è affatto semplice. Non a caso, il titolo del report è: “Le Equilibriste. La maternità in Italia nel 2022”, costantemente in cerca di equilibrio per conciliare la vita professionale e le esigenze di cura dei figli. Un rapporto da cui emerge soprattutto la difficile vita della mamme al Sud e in Sicilia. Se, infatti, regioni province autonome di Bolzano e Trento mantengono da varie edizioni, la prima e la seconda posizione di luoghi mother friendly, le regioni del Mezzogiorno, assieme al Lazio, si posizionano tutte al di sotto della media. Con una triste 17° posizione per la Sicilia che da anni si piazza alle ultime posizioni assieme a Basilicata (19° posto), Calabria (20° posto), Campania (21° posto) e Puglia (18° posto).
Oltre la classifica delle regioni a misura di mamma, il rapporto dipinge uno scenario critico. Innanzitutto le percentuali relative all’occupazione: ben il 42,6% delle mamme tra i 25 e i 54 anni non è occupata, con un divario rispetto ai padri del 30%. Laddove il lavoro sia stato conservato, spesso si trasforma in un contratto part-time, per il 39,2% di donne con 2 o più figli minori. Nel primo semestre 2021, solo poco più di 1 contratto a tempo indeterminato su 10, è a favore delle donne.
Nel 2020 – dice il rapporto – sono state più di 30mila le donne con figli che hanno rassegnato le dimissioni, spesso per motivi familiari o perché non supportate da servizi sul territorio, carenti e troppo costosi, come gli asili nido. Il risultato che si ottiene è una diminuzione del tasso di natalità: i nuovi nati sono al di sotto della soglia dei 400mila, in diminuzione dell’1,3% sul 2020 e di quasi il 31% rispetto al 2008. E mentre continua a essere sempre più larga la forbice tra i redditi delle donne e degli uomini, ormai questa condizione viene definita “motherhood penalty” o “child penalty gap”, e fa riferimento alle penalizzazioni che la maternità provoca a livello lavorativo, sociale ed ideologico. Inoltre, la recessione conseguente alla pandemia è stata giustamente definita una “shecession”, i dati dimostrano che è ancor di più una “momcession”.
Come ogni anno, per la Festa della Mamma torna nelle piazze l’Azalea della Ricerca della Fondazione Airc: fiori per finanziare i ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne. In Sicilia, l’Azalea della Ricerca torna a colorare circa 200 piazze per sostenere i ricercatori. Circa 800 i volontari coinvolti sull’Isola per distribuire l’azalea della ricerca a fronte di una donazione di 15 euro. Insieme verrà consegnata la Guida con informazioni su prevenzione, cura dei tumori e tre salutari ricette firmate dall’ambasciatrice AIRC Antonella Clerici protagonista anche della copertina, dal foodblogger Monica Papagna e dallo chef Stefano Sforza.