La Messa dell’Aurora celebrata dall’arcivescovo metropolita Salvatore Gristina nella Basilica Cattedrale di Catania è stato il primo momento di contatto tra Sant’Agata e i suoi fedeli che hanno potuto “riabbracciare” le reliquie della Vergine e Martire, Patrona della città.
Un bagno di folla, anticipato ieri sera, tre febbraio, per i tradizionali e spettacolari giochi d’artificio, in sincronia con musiche e luci, in piazza Duomo per i famosi Fuochi della “Sira ‘o tri”.
Quella in onore di Sant’Agata è considerata la terza festa cristiana al mondo per partecipazione.
Nella sua omelia l’arcivescovo di Catania ha sottolineano che “noi guardiamo oggi ancora ad Agata” e “siamo venuti ad incontrarla stamane appena uscita dalla sua cammaredda perché Lei non si è fatta distruggere dai falsi criteri mondani, capaci solo di assicurare un benessere temporaneo e mai la gioia vera, ma ha scelto di essere in Cristo Gesù”.
“La mitezza e la cura delle buone relazioni umane – ha aggiunto mons. Gristina- non escludono il giusto sdegno contro ogni violenza e in difesa della dignità e dei diritti dei deboli, dei poveri, dei minori indifesi. Noi possiamo dirci veri devoti di Sant’Agata se abbiamo cura di quanti soffrono e vivono la preoccupazione, la fatica e le problematiche che la vita comporta”.
Dopo la messa il Busto Reliquiario di Sant’Agata è stato portato in processione per il ‘Giro esterno’, domani ci sarà quello ‘Interno’. Prima dell’avvio della processione, in piazza Duomo, c’è stato il discorso di mons. Barbaro Scionti che ha detto che solo “chi è libero è felice col Vangelo tra le mani, ma soprattutto nella mente e nel cuore”.
“E Sant’Agata – ha sottolineato – ci mette in guardia: fate attenzione a non lasciarvi ingannare da false promesse di bene, di felicità, di libertà , che in realtà vi rendono schiavi, vi sottomettono a chi vuole usare le persone solo per interesse!”.
