Parco di Leontinoi tra cultura, identità e turismo - QdS

Parco di Leontinoi tra cultura, identità e turismo

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Parco di Leontinoi tra cultura, identità e turismo

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lunedì 16 Maggio 2022

La Festa ellenica accende i riflettori su un territorio straordinario e ancora tutto da scoprire nel cuore di Lentini (SR).

”Domani si chiuderà questa splendida Festa ellenica che ha avuto il grande merito di accendere i riflettori su quei Beni culturali del nostro comprensorio ancora tutti da scoprire. E lunedì le nostre due Amministrazioni comunali presenteranno al Ministero per la Cooperazione un progetto da tre milioni di euro con fondi del Pnrr per rilanciare il Parco Archeologico di Leontinoi, nel quale presto ripartiranno gli scavi , anche alla ricerca del Teatro Greco”.

Lo hanno annunciato giovedì sera nel Plesso carlentinese del Carmine, nel corso del simposio che ha aperto la Festa ellenica organizzata dal Circolo Leontinoi e da “Insieme per il futuro di Carlentini“, i sindaci di Carlentini e Lentini (SR) Giuseppe Stefio e Rosario Lo Faro, i quali hanno inoltre lanciato una “santa alleanza” con gli studiosi con il fine di rilanciare le campagne di scavi.

Parco di Leontinoi: scavi e attività per il turismo

“Attività di scavo archeologico – ha confermato nel suo intervento nel simposio Lorenzo Guzzardi, direttore del Parco Archeologico – ripartiranno a breve coinvolgendo, oltre al Parco, il Cnr, l’Università romana di Tor Vergata e l’ateneo di Catania”.

Cultura, Identità e Turismo sono state le parole d’ordine del simposio, moderato da Renato Marino e Giuseppe Sanfilippo, che ha avuto come altri relatori l’archeologo Massimo Frasca e Settimo Minnella, presidente di Avanti Tutta Sicilia.

“Il Parco di Leontinoi – ha spiegato quest’ultimo – è una risorsa chiave per il turismo siciliano. Siamo arrivati qui cinque anni fa e adesso, con le Istituzioni, stiamo lanciando una grande operazione economica alla quale speriamo possano partecipare tanti imprenditori, in modo da creare sviluppo”.

Amministratori locali, studiosi e operatori turistici, intendono, infine, rendere accessibile il Parco: Antonio Tringale, intervenuto al simposio in rappresentanza del presidente dell’Unione ciechi e ipovedenti regionale Gaetano Renzo Minincleri, ha parlato di “un progetto pilota per consentire la massima fruibilità per i disabili”. E questo anche attraverso la creazione di modellini e di copie tattili dei reperti. Con un pensiero al Kouros di Lentini, in un’iniziativa che coinvolga anche gli esperti dell’Accademia di Belle Arti di Catania”.

La Festa ellenica al Parco archeologico

Ieri mattina, poi, in quel Parco archeologico che è anche una vera e propria riserva naturale, si è aperta la Festa ellenica vera e propria, con visite di scolaresche e associazioni culturali e un grande successo di pubblico. E questo grazie alle degustazioni dell’archeo-cuisine dei Phoenicians che hanno fatto assaggiare cosa mangiavano gli elleni, e l’affascinante storytelling sugli elleni dell’associazione culturale I Cavalieri de li Terre Tarentine.

“I ragazzi – ha detto Renato Marino, operatore culturale – erano letteralmente impazziti nel vedere rappresentata in maniera così vivida la grecità, dagli opliti, agli artigiani, ai riti, agli arcieri”.

Grande interesse anche per le prove della Medea tratta da Jean Anohuil dal regista Sebastiano Mancuso e con Luana Toscano nella parte della protagonista, che sarà rappresentata domani alle 19.30. “Con questa Festa ellenica – ha spiegato l’archeologo Giuseppe Sanfilippo – cambia l’approccio: grazie a un racconto evocativo si cerca di far apparire ciò che non c’è più per avvicinare quanta più gente possibile all’idea dell’archeologia”.

E l’evocazione, nel simposio e negli appuntamenti nel Parco, che proseguono oggi e domani, ha fatto sì che si tornasse a parlare del più sognato dei monumenti: quel teatro che, come ha detto Massimo Frasca, “In una città importante come Leontinoi è facile che ci fosse”.

“Il problema – ha detto – è capire dove potesse trovarsi, visto che oggi, purtroppo, dell’interno della città di Leontinoi non conosciamo nulla. È probabile che fosse collocato, come gli altri teatri greci, in un luogo scenografico. Ma solo gli scavi potranno dire l’ultima parola”.

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