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Festival creatività sociale: IA motore di innovazione sociale

Festival creatività sociale: IA motore di innovazione sociale

Un anno fa l’11% delle Pmi italiane la usavano, oggi la quota è salita al 47%

Roma, 22 set. (askanews) – L’Intelligenza Artificiale non come fine, ma come mezzo per generare valore per persone, territori e comunità. È la sfida lanciata dal Festival della Creatività Sociale, che ha debuttato lo scorso week-end al Teatro dell’Osservanza di Imola con il sostegno del Comune di Imola e della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

La prima edizione ha ospitato l’European Socialing Forum 2025, una giornata di dialogo, laboratori e testimonianze che ha voluto distinguersi dai tradizionali convegni sull’AI: non teoria, ma esperienze concrete di innovazione sociale, raccontate da imprenditori, attivisti, amministratori, ricercatori e cittadini. Obiettivo: dimostrare come l’intelligenza artificiale possa diventare strumento per servizi inclusivi, rafforzamento dei distretti economici e miglioramento della qualità della vita nelle comunità locali.

“La tecnologia di intelligenza artificiale è una tecnologia dirompente. Nel giro di tre anni sarà pervasiva nella nostra vita, nelle nostre relazioni, nella nostra quotidianità come l’energia elettrica. La particolarità è che per la prima volta nella storia questa tecnologia convive con un’altra tecnologia dirompente, l’informatica quantistica. Insieme abbiamo una capacità di calcolo e di elaborazione straordinaria. La nostra proposta è che l’Italia deve svegliarsi: dobbiamo capire che c’è mezzo bicchiere pieno e questa è una grande opportunità. Pensiamo che un anno fa l’11% delle piccole e medie aziende italiane usava questa tecnologia, oggi siamo al 47%. Come usarla? Questo è il tema”. Lo ha dichiarato Andrea Farinet, presidente del Socialing Institute e di Pubblicità Progresso.

Secondo le ultime rilevazioni del Socialing Institute, l’Italia mostra un tasso di adozione dell’AI tra le imprese con più di 10 dipendenti pari all’8,2%, contro il 13,5% della media europea. La diffusione varia sensibilmente con la dimensione aziendale: solo il 6,9% delle piccole imprese utilizza soluzioni AI, mentre la percentuale sale al 14% tra le aziende con 50-99 addetti, al 15,9% tra quelle con 100-249, fino al 32,5% per le grandi imprese.

Guardando ai settori, l’ICT guida con un’adozione pari al 34,6% (contro il 48,7% della media UE), seguito dal commercio (8,2%) e dal turismo/alloggio con appena il 2,7%. Il potenziale, soprattutto per distretti e PMI, è enorme: una diffusione ampia dell’AI generativa potrebbe aumentare la produttività nazionale del 18%, pari a 312 miliardi di euro l’anno, con un contributo delle sole PMI stimato fino a 122 miliardi. Anche sul fronte export, l’adozione dell’AI potrebbe significare un incremento del 14% delle esportazioni e un miglioramento dei margini nei settori chiave fino al +19,5%.

Grande soddisfazione è stata espressa da Raffaella Cantagalli, direttrice del Festival della Creatività Sociale: “Siamo molto soddisfatti del successo di questa prima edizione del Festival. La partecipazione di istituzioni, studenti, imprese, realtà associative e cittadini ha confermato quanto sia forte, anche nel nostro territorio, il desiderio di innovazione sociale e di collaborazione. Il festival ha avviato un dialogo su temi molto importanti, che riguardano lo sviluppo di un modello di economia innovativa orientata al benessere sociale. Questo risultato ci incoraggia a guardare avanti: siamo già al lavoro per preparare la seconda edizione, convinti che il percorso avviato possa crescere e diventare un punto di riferimento stabile per la comunità”.

Il Festival ha così lanciato un messaggio chiaro: l’Intelligenza Artificiale, se guidata da valori sociali e inclusivi, può diventare un potente motore di sviluppo per l’Italia, riducendo i divari e rafforzando i territori.