Cronaca

VIDEO | Silenzio e strazio alla fiaccolata per ricordare le vittime di Altavilla Milicia

Dolore, lacrime e luci per ricordare le vittime della strage familiare di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo: centinaia i partecipanti alla fiaccolata silenziosa organizzata in memoria di Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel Barreca.

Diverse le istituzioni presenti: hanno partecipato i sindaci Pino Virga, Giovanni Giallombardo, Filippo Tripoli Giuseppe D’Agostino, Giovanni Di Giacinto. Presente anche Giuseppe Pendolino in rappresentanza del Comune di Aragona, paese d’origine di Antonella Salamone.

La fiaccolata per ricordare le vittime della strage di Altavilla

Centinaia di persone si sono riunite per dire addio ad Antonella Salamone e ai figli Kevin ed Emanuel, di 16 e 5 anni. I tre sarebbero stati uccisi, dopo terribili torture, nel corso di un esorcismo. Ad aprire il corteo sono stati i compagni di scuola di Kevin, gli allievi del liceo artistico “Renato Gattuso” di Bagheria (PA), che hanno realizzato per l’occasione un ritratto del giovane. Alla fiaccolata hanno partecipato anche i parenti delle vittime e diversi cittadini, sconvolti per la strage familiare.

A organizzare la fiaccolata – dal titolo “Tante luci, una comunità” – è stato il Comune di Altavilla Milicia. Negli scorsi giorni, il sindaco Giuseppe Virga aveva commentato così la strage: “Un’immane tragedia, consumata ad Altavilla, ha profondamente scosso la nostra Comunità, lasciandoci attoniti. Affidiamo al silenzio e alla preghiera il nostro sgomento”.

Gli indagati

Secondo una prima ricostruzione, dietro al triplice omicidio ci sarebbe una setta religiosa. Per Giovanni Barreca, l’indagato reo confesso, padre e marito delle vittime, in casa sua “c’era il demonio e l’unico modo per liberarsene era distruggere la sua famiglia tra le più atroci torture. Anche una coppia palermitana è coinvolta nelle indagini: Sabrina Fina e Massimo Caradente avrebbero partecipato ai delitti e avrebbero alimentato il fanatismo religioso della donna.

Nelle scorse ore è emersa anche la partecipazione della figlia 17enne di Barreca, l’unica superstite, agli omicidi.

L’arresto della figlia sopravvissuta

La ragazza, unica sopravvissuta della strage di Altavilla Milicia, avrebbe “partecipato attivamente” alle torture e agli omicidi della madre e dei fratellini. Avrebbe raccontato tutto agli inquirenti e al momento si trova in carcere con le accuse di concorso in omicidio e occultamento di cadavere.

Il racconto della strage di Altavilla

Per il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, la ragazza “è stata coinvolta in questa situazione di parossismo religioso e ha partecipato a una serie di riti che sono state torture sulla madre e sui fratelli”.

“Il diavolo era entrato in casa, era nei miei familiari”, avrebbe detto, aggiungendo: “Lo rifarei”. La ragazza non avrebbe aiutato la madre, che avrebbe provato a salvarsi assieme agli altri due figli chiedendo alla 17enne di chiamare la polizia. Nelle prossime ore l’autopsia sui corpi delle vittime chiarirà la dinamica esatta della strage di Altavilla Milicia.

Foto e video da TikTok @federicalabieni