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Sicilia e Kenya unite dalla solidarietà: borse di studio e sostegno ai bambini più poveri

PALERMO – Sabato 25 maggio, in occasione della prima Giornata Mondiale dei Bambini indetta da Papa Francesco, è tornata la Fiera Missionaria “Madonna della Strada”, al Gonzaga Campus.

Come ricorda Papa Francesco sono proprio i bambini quelli che più di tutti portano “il peso delle fratture del nostro mondo” ed è per essi che, attraverso l’educazione bisogna costruire un futuro migliore. Per questo, il Campus offre un ponte umanitario che da Palermo abbraccia i bambini più poveri e fragili che vivono negli slums in Kenya e nei quartieri più poveri di Palermo.

Fiera Missionaria al Gonzaga Campus di Palermo

Si è trattato di una giornata aperta a tutta la città: una grande festa della solidarietà caratterizzata da giochi, musica, laboratori, stand gastronomici e artigianali curati da studenti, insegnanti, famiglie, ex alunni, gruppi e movimenti ignaziani. Un momento anche per sostenere le varie realtà missionarie che il Gonzaga Campus segue durante tutto l’anno a Palermo e in varie parti del mondo: Kenya, Romania (con l’annessa accoglienza dei rifugiati ucraini), Perù e Cuba.

In occasione della Fiera Missionaria e della Giornata dei Bambini del 25 maggio, in più, un gruppo di studenti, docenti e genitori del Gonzaga Campus è partito per il Kenya. A Nairobi, il gruppo incontrerà la “Bishop Mazzoldi School” delle Evangelizing Sisters of Mary. Nella missione, sita all’incrocio tra tre slums, le suore hanno dato vita a due scuole per rispondere alla povertà attraverso progetti educativi. La scuola, che si rivolge ai bambini e alle bambine ma anche a giovani aiutando oltre 200 persone, diventa una risorsa di aiuto fondamentale: li allontana dallo sfruttamento lavorativo e da tanti altri pericoli della strada, dando loro quella dignità a cui ciascun bambino ha diritto”.

La missione in Kenya

“Sono a Palermo per fare conoscere la missione che portiamo avanti in Kenya nei confronti di bambini, giovani e famiglie molto povere – racconta suor Hellen Tabea delle Evangelizing Sisters of Mary -. Qui al Gonzaga svolgo il mio servizio all’International School e alla scuola di lingua per migranti. Prima di arrivare a Nairobi, sono stata 12 anni in Uganda per aiutare le persone rifugiate nei campi, provenienti dal Sud del Sudan dove la situazione è molto drammatica. In Sudan sono stata sempre di passaggio perché è un Paese molto pericoloso dove non c’è pace. In Kenya, a Nairobi, aiutiamo le comunità poverissime che vivono negli slum. La nostra missione è di tipo educativo e di sostegno alle necessità primarie. Le ragazze e i bambini che accogliamo nella scuola riescono a gioire di quel poco che riusciamo a trasmettere e dare loro. Mangiano una volta al giorno e, se hanno un pezzo di pane, lo condividono subito con i loro coetanei”.

“Facciamo anche molta educazione di strada. Alcune famiglie vivono di agricoltura nei campi che, però sono distanti dagli slum. È molto importante che i giovani che si trovano a Palermo possano comprendere quanto bisogno c’è in questa parte del mondo e come si possono aiutare ad avere un futuro diverso”.

La Giornata Missionaria per i bambini al Gonzaga Campus, la raccolta fondi

Per l’occasione è stata aperta la campagna di raccolta fondi per sostenere il futuro dei bambini e dei giovani al seguente indirizzo https://gofund.me/c14c6f9c dove è possibile fare una donazione, in maniera facile, anche di un piccolo importo, direttamente dal proprio pc o smartphone, con carta di credito, bonifico bancario o Paypal.

“Per la crescita dei giovani l’incontro delle persone che vivono nelle realtà più ferite del mondo è davvero importante – afferma Vitangelo Denora, direttore generale del Gonzaga che, nel 2017 ha prestato un anno di servizio missionario in Kenya -. La forte miseria che esiste nelle baraccopoli di Nairobi, contrasta in maniera fortissima con la grande vitalità e solidarietà che c’è fra le persone. A testimoniarlo, in primis, sono i bambini e le bambine; i piccoli giocano con poco e solo all’insegna dello spirito di completa condivisione. Come cittadini del mondo, abbiamo la necessità di conoscere l’umanità più autentica senza maschere e senza difese perchè questo ci aiuta a vivere meglio. Con la Mazzoldi school ormai si è creato un ponte che manteniamo vivo con gli aiuti a distanza ma anche con il viaggio che ha un approccio educativo originale e rivoluzionario”.