Non sono solo gli adolescenti a essere risucchiati dal mondo digitale. Anche molti genitori trascorrono ore davanti allo schermo, trascurando la comunicazione con i figli. Tra notifiche, messaggi e social network, capita che la famiglia diventi uno sfondo mentre lo smartphone occupa la scena principale.
Phubbing genitoriale: ignorare i figli per lo schermo
Il termine “phubbing” nasce dalla combinazione di phone e snubbing e indica l’atto di trascurare chi ci sta vicino per concentrarsi sul telefono. Quando questo comportamento riguarda i genitori, si parla di phubbing genitoriale o parental phubbing. In pratica, il dispositivo prende il sopravvento sulla relazione con il bambino, con possibili ripercussioni sul suo equilibrio emotivo e sullo sviluppo delle relazioni familiari.
Gli effetti sui bambini
Ricerche scientifiche evidenziano che i bambini che vivono esperienze di phubbing genitoriale percepiscono esclusione e disattenzione. Questi segnali possono generare frustrazione, ansia e difficoltà nel rapportarsi agli altri. Nei casi più gravi, l’isolamento emotivo prolungato può incidere profondamente sul benessere psicologico dei più piccoli.
Come riconoscere e ridurre il phubbing
Limitare il phubbing in famiglia richiede piccoli ma concreti cambiamenti: creare momenti della giornata senza telefoni, dedicarsi a giochi o conversazioni condivise, e dare l’esempio mostrando attenzione reale. L’obiettivo è ristabilire un contatto autentico, fondamentale per la crescita emotiva dei figli.

