Nelle scorse ore, sono sbarcati 26 migranti sull’Isola di Filicudi, alle Eolie. Secondo quanto appreso, non si conoscerebbero ancora i particolari dell’arrivo delle persone sull’arcipelago messinese, ma su di loro sarebbe stato già disposto il trasferimento.
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Nelle prossime ore infatti, una motovedetta della Capitaneria di Porto li trasferirà a Milazzo per le visite mediche. Una volta e solo successivamente ai controlli, i migranti saranno quindi disposti a Messina per ulteriori controlli. In poco tempo, sul posto sono state allestite anche aree attrezzate per ogni evenienza, visto che tra loro (in 26) sono presenti anche bimbi oltre che donne in gravidanza. Gli inquirenti invece, hanno già avviato le indagini per capire le modalità con cui le persone sono arrivate sull’isola di Filicudi.
Arrestati tre scafisti grazie alle dichiarazioni dei migranti. Il caso
Lo scorso 23 maggio, presso il porto di Pozzallo, si è registrato lo sbarco di 31 migranti, tutti provenienti dal Bangladesh, dopo l’intervento in mare della locale Capitaneria di Porto. A seguito di tale evento, in cui è stato impegnato anche il personale dell’Ufficio Immigrazione e della Polizia Scientifica, la Squadra Mobile della Questura ha avviato le indagini finalizzate all’individuazione degli scafisti.
Grazie alle dichiarazioni rilasciate dai migranti e all’analisi dei telefoni cellulari a loro in uso, è stato possibile ricostruire tutte le fasi del viaggio, della partenza dalla Libia sino al soccorso, e di individuare nei tre cittadini, anche loro del Bangladesh, i soggetti che avevano condotto l’imbarcazione fino al comune nel Ragusano.
L’arresto
Al termine delle attività investigative, che hanno permesso di acquisire a carico dei tre stranieri elementi determinanti ed atteso il concreto periodo di fuga, gli stessi sono stati posti in stato di fermo di polizia giudiziaria per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa.
Immagine di repertorio

