Roma, 17 dic. (askanews) – “Abbiamo più volte detto che questo Governo ha messo al centro l’agroalimentare con una quantità di risorse mai viste prima, 15 miliardi, ma non basta la quantità ci vuole una qualità, quella che la nostra filiera esprime ogni giorno, che invece di vanificare quelle risorse le amplifica”: così Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, intervenuto oggi alla terza Conferenza Nazionale dell’Export all’indomani del riconoscimento della cucina italiana come bene immateriale dell’Unesco.
“Negli ultimi due anni abbiamo raggiunto risultati mai visti prima – ha proseguito Scordamaglia – l’agroalimentare si conferma come uno dei pilastri del sistema economico nazionale, con un peso sul Pil nazionale che arriva al 15% considerata l’intera filiera, dal campo alla tavola”. Secondo il Rapporto Agroalimentare Ismea 2025, infatti, l’Italia è il primo Paese in Ue per valore aggiunto agricolo con 44,4 miliardi di euro e il terzo per quello dell’industria alimentare, dietro Germania e Francia, con 38 miliardi di euro (+3,5% a prezzi correnti, +3,2% a prezzi costanti) e continua a detenere la leadership mondiale per prodotti Dop e Igp, con circa 900 registrazioni.
“Perché per vincere sui mercati internazionali – ha proseguito l’amministratore delegato di Filiera Italia – dietro il nostro straordinario storytelling ci vuole poi la capacità di competere di produrre in maniera competitiva, per crescere all’estero”. E ancora una volta i numeri lo dimostrano con un più 6,3% dell’incremento delle esportazioni di agroalimentare nell’ultimo anno, il doppio delle esportazioni normali che “teniamo anche negli Stati Uniti – prosegue Scordamaglia – dove nonostante i dazi finiremo come settore agroalimentare in pareggio”.
E sul Mercosur da Filiera Italia hanno ricordato: “per qualcuno 8,2 milioni di bambini che lavorano come manodopera minorile non sono un problema, 8,7 milioni di ettari disboscati non sono un problema. Non possiamo permettere che beni così prodotti facciano concorrenza ai nostri, quindi ben venga la posizione del Governo italiano seria ed equilibrata, che chiede di aggiustare questi aspetti non trascurabili di reciprocità e subito dopo firmare”.

