Moda, perdite di fatturato tra 39 e 52 miliardi. La situazione siciliana - QdS

Moda, perdite di fatturato tra 39 e 52 miliardi. La situazione siciliana

Moda, perdite di fatturato tra 39 e 52 miliardi. La situazione siciliana

martedì 14 Luglio 2020

L'impatto negativo del covid-19 si abbatte anche su questo settore dell'economia. La nostra Isola rischia quasi 500 milioni. Il Cerved ha ipotizzato due diversi scenari: uno “soft” e uno scenario più pessimistico

di Oriana Sipala

CATANIA – L’epidemia da Covid-19 ha comportato non solo una crisi sanitaria, ma anche economica. Nessun settore, purtroppo, si salva dagli effetti disastrosi di quanto sta accadendo.

La filiera della moda, per esempio, è un altro di quei comparti produttivi presi in considerazione dall’istituto Cerved, che ha realizzato delle stime di quanto tale settore potrebbe perdere nei prossimi mesi a causa del coronavirus.

Come per altri comparti, il Cerved ha ipotizzato anche per il settore moda due diversi scenari: uno “soft”, in cui si prevede una graduale riapertura dell’economia a partire da maggio 2020, seppur in presenza di misure di contenimento dei contagi; e uno scenario più pessimistico, in cui si contempla la possibilità di nuovi periodi di lockdown nel 2020, con chiusure produttive frammentate nei territori più colpiti.

A seconda che si avveri l’una o l’altra previsione, le imprese della filiera della moda potrebbero perdere, nel biennio 2020-21, da 39 miliardi (27 miliardi nel 2020 e 12 miliardi nel 2021) a 52 miliardi di euro di fatturato (38 miliardi nel 2020 e 14 miliardi nel 2021). A soffrire di più tra le imprese del settore sarà, secondo le stime del Cerved, la distribuzione al dettaglio, con perdite che oscillano tra 8,3 miliardi e 11,4 miliardi di euro. Segue il comparto di abbigliamento e maglieria, con una caduta del fatturato che può oscillare da 7,8 miliardi a 10,1 miliardi di euro. Il settore delle calzature, invece, potrebbe perdere tra 3,5 miliardi e 4,7 miliardi di euro; mentre quello degli accessori tra 3,8 miliardi e 4,7 miliardi.

In base alle previsioni, la regione in cui la caduta dei ricavi nel prossimo biennio risulterebbe più significativa è la Lombardia, con perdite che possono oscillare da 11 miliardi (-17,9%) a 14 miliardi di euro (-25,8%) a seconda dello scenario che potrebbe avverarsi. Seguono Veneto e Toscana, dove si prevedono perdite che oscillano tra 8 miliardi (-17,4%) e 10,6 miliardi (-25,1%) nel primo caso, e tra 6,5 miliardi (-18%) e 8,5 miliardi (-26,4%) nel caso della Toscana. Si tratta delle regioni in cui, non a caso, si concentra il maggior fatturato del settore: 14,8% del totale in Toscana, 10,7% in Veneto, 4,5% in Lombardia. Anche nelle Marche il fatturato è molto significativo, attestandosi, in normali condizioni di produttività, al 12,3% del totale. La Sicilia, invece, presenta un fatturato pari al 2,1% del totale, ma ciò non la rende esente da perdite. La nostra Isola, infatti, potrebbe perdere da 343 milioni (-19,6%) a 467 milioni di euro (-27,9%). In termini percentuali, la Sicilia restituisce la peggior performance, preceduta solo da Molise e Valle d’Aosta.

In termini di peso occupazionale, in Sicilia gli addetti che lavorano nella filiera della moda sono il 2,8% del totale. La fetta più consistente di addetti in questo settore si trova in Toscana (12,8%), seguita dalle Marche (12,7%), dal Veneto (9,9%) e dalla Campania (8,3%). In Lombardia e Piemonte tale percentuale si attesta invece al 5%. Milioni di lavoratori che soffrono in prima persona le conseguenze scatenate dal diffondersi dell’epidemia.

Il numero di addetti in ciascuna regione è il riflesso del numero di imprese del settore moda presente nei vari territori. In Sicilia è presente il 2,6% delle imprese dell’intero settore, contro le più alte percentuali di Toscana (9,6%), Marche (8,5%), Campania (7,2%) e Veneto (5,1%).

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