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Filippine, violazione diritti umani: Onu chiede inchiesta internazionale

Filippine, violazione diritti umani: Onu chiede inchiesta internazionale

Un gruppo di esperti dell’Onu ha invitato il Consiglio dei diritti umani ad aprire una “inchiesta indipendente” per chiarire la situazione delle libertà e dei diritti nelle Filippine

MANILA – Un gruppo di esperti dell’Onu ha invitato il Consiglio dei diritti umani ad aprire una “inchiesta indipendente” per chiarire la situazione delle libertà e dei diritti nelle Filippine, “data la grandezza e la gravità” delle violazioni che sarebbero state commesse sotto il governo di Rodrigo Duterte. “Abbiamo registrato un bilancio pesantissimo di esecuzioni e morti provocati dalla polizia nel quadro della cosiddetta guerra alle droghe, così come le uccisioni di difensori dei diritti umani”, ha detto un gruppo di undici relatori in una dichiarazione congiunta rilasciata ieri.

“Siamo estremamente preoccupati per l’alto numero di morti che si stanno verificando in tutto il paese in un apparente clima di impunità ufficiale e istituzionale”, hanno aggiunto gli esperti, rammaricandosi che solo “pochissime indagini indipendenti ed efficaci” sono state condotte e che né i media né i giudici sono stati in grado di agire in modo imparziale.
Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno riscontrato negli ultimi tre anni oltre 30 casi di gravi violazioni dei diritti umani che rappresentavano “solo la punta dell’iceberg”. Per questo motivo, hanno considerato che “è tempo che il Consiglio dei diritti umani intervenga”.

La responsabilità degli abusi ricade non solo su individui armati o gruppi paramilitari, ma anche sulle forze di sicurezza. Più di seimila persone sono morte nella guerra alla droga, anche se un bilancio di Human Rights Watch (Hrw) fa salire la cifra sopra i 10.000.

Gli esperti delle Nazioni Unite hanno sottolineato la mancanza di un “messaggio forte” da parte delle autorità del paese asiatico e hanno denunciato, invece, “una crescenteretorica contro le voci indipendenti”, che colpisce giornalisti, attivisti e avvocati. Lo stesso Duterte ha pubblicamente intimidito i difensori dei diritti umani e ha lanciato messaggi aggressivi contro donne o minoranze.

Il governo, hanno lamentato gli esperti, “non ha mostrato alcuna volontà di adempiere all’obbligo di condurre indagini rapide e complete o punire i responsabili”. Questa inazione non solo lascia le vittime senza giustizia, ma non evita che gli abusi si ripetano, hanno aggiunto. Secondo loro, il ritiro delle Filippine dalla Corte penale internazionale è solo “l’ultima delle molte azioni che dimostrano che il governo cerca di evitare il controllo e respingere le responsabilità”.

“Ci sono già migliaia di famiglie in lutto nelle Filippine e chiediamo alla comunità internazionale di fare tutto il possibile per garantire che non ci siano più”, hanno concluso i relatori.