In occasione del Mese della Cultura, avviato soltanto da qualche giorno, Acireale ha riaccolto Filippo Anastasi, volto storico della Rai, per la presentazione del suo nuovo libro dal titolo “Scherzi in redazione”. In Sala Galatea a Palazzo di Città a dialogare con lui, i colleghi Tonino Raffa e Giuseppe Lazzaro Danzuso.
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“Acireale è casa, per me è famiglia. Non sapete l’emozione che ho avuto nel camminare tra queste strade. Io qui mi emoziono” sono state le parole del giornalista che, nonostante sia nato a Roma, sente forte il legame con la Sicilia.
Grande inviato all’estero, direttore di Rai Giubileo, vicedirettore del TG2, per otto anni conduttore e caporedattore del TG1, Filippo Anastasi ha voluto raccontare il giornalismo in modo differente. “Scherzi in redazione” descrive una redazione d’altri tempi, un modo di fare giornalismo diverso rispetto ad oggi e, ad essere protagonisti sono retroscena e dietro le quinte esilaranti. Una sorta dunque di backstage della vita di un giornalista che tra turni estenuanti di giorno e di notte, si lasciava andare a scherzi tra colleghi per portare un po’ di buonumore.
Famoso per la sua serietà e anche per la compostezza, Anastasi da luce a un lato ironico e goliardico. “E’ un libro spiazzante – ha commentato il collega Tonino Raffa, voce storica di Tutto il calcio minuto per minuto -. Conoscevo un altro Anastasi e preso atto delle tante goliardate fatte nei confronti di colleghi rispettabili, gli attribuisco la laurea in ironia. Alcuni di questi scherzi sono stati costruiti con un’arte quasi cinematografica.”
“Scherzi in redazione” e carriera. L’intervista a Filippo Anastasi
Del nuovo libro “Scherzi in redazione” ne abbiamo parlato con lo stesso autore che ci ha raccontato anche l’idea da cui nasce.
“È un libro che tratta di tante burle molto articolate, non scherzi di un momento, avvenute nella mia carriera giornalistica tra “Il Messaggero” e alla Rai. Il motivo? Perché dopo tanti anni di giornalismo impegnato e impegnativo, dopo aver scritto tanta saggistica, ho deciso di aprire i cassetti della memoria perché qualcuno mi ha detto che il buonumore allunga la vita e nei cassetti della memoria ho trovato un goliarda spensierato che mi ha ricordato tutte queste burle. Sono tante gag che fanno ridere.”
Ce ne può raccontare qualcuna?
“Abbiamo mandato qualcuno su una nave a Venezia che non esisteva, non abbiamo fatto partire un altro collega inventandoci un terremoto a Montecarlo che non esisteva, oppure abbiamo spacciato mia moglie per la moglie del direttore facendo fare brutta figura a tanti. Insomma ce ne sono tante articolate che durano anche settimane.”
Possiamo dire che è un’altra faccia del giornalismo, ciò che non si vede.
“Un giornalismo che oggi non c’è più. Non sarebbe proprio possibile fare ciò che facevamo perché non c’è più questo clima amicale e quindi si parla di un’altra epoca. C’è sicuramente nostalgia.”
Cosa si sente di dire alle nuove generazioni di giornalisti?
“Devono guardare pure il passato perché all’epoca per noi le fonti di informazione andavano verificate. Adesso si fidano di Google, di Wikipedia e la fonte di informazione spesso non è quella giusta.”