Filosofia, laurea faticosa con poche opportunità di specializzazione - QdS

Filosofia, laurea faticosa con poche opportunità di specializzazione

Ivana Zimbone

Filosofia, laurea faticosa con poche opportunità di specializzazione

mercoledì 15 Gennaio 2020

Laureati con competenze specifiche sempre più richiesti dal mercato del lavoro. Al via Scienze del testo per le professioni digitali, poi più flessibilità ai Cv

CATANIA – In Italia, da qualche anno a questa parte, i laureati in filosofia sono sempre più ricercati dagli imprenditori e dai gruppi di ricerca per le loro competenze: creatività, flessibilità, intuizione, rapidità di apprendimento, capacità di problem solving, di adattamento, di analisi e di approfondimento sono alcuni degli elementi che li caratterizzano.

È per queste ragioni che da diverso tempo molti atenei offrono ai laureati della triennale dei corsi di laurea magistrale e dei master ad hoc, per consentir loro la specializzazione nei settori più disparati, diversi dall’insegnamento. Tra questi, turismo, arti e scienze dello spettacolo, moda, musicologia, teatro e cinema, gestione e valorizzazione del territorio, mediazione linguistica e interculturale, antropologia, editoria, comunicazione e new media, digital marketing.

Unict, però, offre ai neolaureati in filosofia la “vecchia” opportunità di una laurea magistrale in Scienze Filosofiche, per chi volesse proseguire nella carriera accademica. I più intraprendenti, invece, devono trasferirsi altrove o chiedere di essere accolti da dipartimenti differenti dal proprio, sostenendo diversi esami per colmare i crediti necessari nell’area di competenza scelta. Tempo, denaro e fatica, almeno doppia, rispetto agli studenti di Milano e di Roma, per esempio. Un vero peccato, data la presenza di docenti di rilievo, come il professore Alberto Giovanni Biuso, che potrebbero fare la differenza.

“L’offerta formativa deve fare i conti con i tagli ai finanziamenti degli ultimi 10 anni. Senza considerare che il nostro sistema nazionale premia gli atenei già virtuosi, riducendo invece i finanziamenti a quelli che si trovano in difficoltà. L’esigenza di nuovi corsi per il Dipartimento di Scienze umanistiche esiste, ma non è un limite colmabile in tempi brevi, dovendo confrontarci con persone e situazioni non in sintonia. Tra l’altro, il corso di filosofia risente di diversi problemi, come la lentezza delle carriere degli studenti, addebitabile tanto alla scarsa motivazione di molti laureandi, quanto a un corpo docenti talvolta eccessivamente pretenzioso, che non utilizza tutti i voti dal 18 al 30”, ha dichiarato il professore Concetto Martello, presidente del corso di laurea di Filosofia.

Ma, ogni tanto, una buona notizia: “Da un anno a questa parte è stato aperto anche il corso in Scienze del testo per le professioni digitali, che forma professionisti trasversali e che gode della partecipazione di docenti di area filosofica, linguistica, filologica, informatica. Solo altri tre atenei in Italia – non al Sud – godono di questa possibilità, direttamente orientata alla formazione del profilo dei laureati in filosofia ricercato dalle aziende”, ha affermato la professoressa Francesca Vigo, delegata alla didattica del Dipartimento di Scienze umanistiche.

Insomma, una goccia in un mare di “non posso” dettati da vincoli rigidi indipendenti dal personale, da carenze di natura finanziaria e dallo scarso numero dell’organico.

Tuttavia, uno spiraglio di luce è ancora possibile: “Data la mancata flessibilità dei curricula, nei prossimi mesi si lavorerà per consentire agli iscritti di scegliere tra una vasta gamma di materie per il proprio piano di studi, in modo tale da cumulare per tempo i crediti necessari alla scelta futura”, ha concluso Martello.

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