Finanziaria, il fronte caldo della sanità regionale - QdS

Finanziaria, il fronte caldo della sanità regionale

Finanziaria, il fronte caldo della sanità regionale

venerdì 24 Aprile 2020

Comparto pubblico, privato e Seus 118, i sindacati: “Più tutele”. Tanti i fronti dell’emergenza in Sicilia ma la coperta è corta

PALERMO – La Finanziaria regionale è in questi giorni all’esame delle commissioni legislative dell’Assemblea regionale ed entro sabato prossimo dovrebbe approdare in Aula per essere incardinata. La discussione degli articoli comincerà invece la prossima settimana. Come già detto in precedenza, si tratta di un documento leggero, composto di 26 articoli e che contiene misure relative all’emergenza Covid–19.

I sindacati lamentano che le misure contenute nel Ddl a favore della sanità e degli operatori del settore, impegnati ogni giorno per combattere l’epidemia, non sono sufficienti. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato un appello sia alla Giunta di governo che all’Ars: “Sembra impossibile, considerando il particolare momento storico, ma è così: la Finanziaria 2020 attualmente in discussione in Commissione Bilancio all’Ars non contiene, nel suo impianto di base, norme in favore di tutti i lavoratori della sanità pubblica, privata e di Seus 118 – scrivono i sindacati in una nota congiunta -. Lavoratori che, in questa pandemia di Covid-19, sono ogni giorno in trincea a difesa della salute pubblica, esponendosi in prima persona al contagio, mettendo anche a rischio i propri cari. Abbiamo apprezzato lo sforzo fatto per i Comuni dell’isola – proseguono le organizzazioni sindacali – il cui fondo è stato incrementato di ben 100 milioni di euro, adesso bisogna pensare alla Sanità, sull’esempio di quanto già fatto in altre regioni d’Italia, come Toscana, Lazio ed Emilia Romagna che hanno incrementato le risorse stanziate da Roma con il decreto Cura Italia attingendo a fondi propri ed extraregionali”.

Cgil, Cisl e Uil suggeriscono anche la ricetta per trovare i fondi necessari. “Non importa da dove saranno reperite le somme necessarie – dicono i segretari generali Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – ma è assolutamente opportuno prevedere un congruo stanziamento aggiuntivo. Un’ipotesi possibile potrebbe essere quella di utilizzare risorse extraregionali: i fondi europei, per esempio, che, grazie alle deroghe della Commissione Ue per la grave situazione, possono essere utilizzati anche per finanziare spese correnti in favore di cittadini e imprese”.

I sindacati peraltro hanno espresso soddisfazione per l’approvazione in commissione Sanità di un emendamento, da loro sollecitato, che prevede interventi a favore del personale del Sistema sanitario regionale impegnato per Covid-19, ma ribadiscono che da solo non sarà sufficiente. “Dispiace sottolineare che si tratta di un testo che non solo necessita di modifiche per non incorrere, una volta approvato, nel rischio di un’impugnativa, ma che da solo non è nemmeno sufficiente. Bisogna pensare, infatti, non solo ai lavoratori dalla sanità pubblica – concludono Cgil, Cisl e Uil – ma anche della sanità privata (ognuno per la sua parte, ovviamente) e agli operatori di Seus 118, quotidianamente in prima linea nella lotta al Coronavirus”.

Sulla stessa linea Giuseppe Badagliacca, del sindacato Csa-Cisal: “È impensabile che nella Finanziaria in discussione all’Ars non siano previste somme adeguate per sostenere lavoratrici e lavoratori (del settore sanità). Chiediamo alle forze politiche una precisa assunzione di responsabilità: bisogna trovare subito somme adeguate per tutelare la salute dei siciliani attraverso il sostegno al sistema sanitario in tutte le sue forme. Per questo servono stanziamenti specifici anche per la Seus 118 ma anche per quelle partecipate, come la Sas, che prestano servizio presso le Asp della nostra Isola”.

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