Tutte le norme della legge di stabilità. Da oggi a Sala d'Ercole via all'esame degli articoli che Qds.it seguirà direttamente da Palazzo dei Normanni, minuto per minuto.
La prima Finanziaria dell’era Schifani è uscita dalla commissione bilancio in abito lunghissimo: 128 articoli, una manciata dei quali sono stati stralciati dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Si parte oggi, quindi, con l’esame della legge che Qds.it seguirà direttamente da Palazzo dei Normanni, minuto per minuto.
Quella che arriverà tra i banchi dei deputati sarà la solita legge omnibus, fatta di provvedimenti molto diversi e in qualche caso piuttosto discutibili. Si tratta di mance, finanziamenti, mini-interventi sparsi sul territorio siciliano con una logica “geopolitica”: se il deputato è “della zona”, si può sperare in qualcosa, fosse anche un campetto di periferia. In caso contrario, niente da fare, bisognerà attendere.
La Finanziaria necessaria
Si tratta di un meccanismo puntuale e prevedibile. L’Ars, che negli anni passati non ha brillato per produttività, deve “per legge” approvare bilancio e legge di stabilità. Insomma, quella manovra dovrà vedere la luce, seppur passando dall’altrettanto puntuale ricorso all’esercizio provvisorio. Così, i deputati sanno bene che se c’è qualche bandierina da piantare, quello è il momento. Troppo rischioso attendere leggi che si arenano nelle commissioni legislative senza mai vedere Sala d’Ercole.
La solita Finanziaria
Così, alla fine, l’identikit generale della Finanziaria non è così diverso da quello delle Finanziarie precedenti. È composta da una serie di norme che rispondono alla necessità di gestire la sterminata platea di precari creati dalla politica stessa, qualche incentivo qua e là (quasi mai, in passato, norme di questo tipo in Finanziaria, senza un disegno di legge strutturale per i diversi settori, ha prodotto risultati degni di nota), pochissimi tentativi di riforma e una sfilza di provvedimenti anche di una manciata di migliaia di euro, che sembrano avere solo un retrogusto elettorale.
Comuni
Cosa contiene qiundi la Finanziaria? Nella prima parte, si individua un fondo per i Comuni siciliani pari a 327 milioni di euro. Ma della cifra, una parte è stata già destinata: si tratta delle cosiddette “riserve” per Comuni con specifiche caratteristiche o impegnati a fronteggiare delle emergenze. Un ricorso alle “riserve” che nei giorni precedenti aveva fatto storcere il naso all’assessore agli Enti locali, Andre Messina: “Gli emendamenti presentati da alcuni deputati – ha dichiarato – comportano una riduzione del Fondo per tentare di finanziare altre piccole attività o piccoli investimenti. Ho sempre avuto il massimo rispetto per le dinamiche parlamentari, ma non ha senso che il governo regionale fissi un budget di 327 milioni e poi si spostino risorse ad altre finalità causando una riduzione degli stanziamenti a 280-260 milioni di euro. Noi non ci fermeremo e, come governo, difenderemo le nostre scelte”. Ma i deputati si sono già portati piuttosto avanti. Previsti comunque altri interventi per i Comuni, utilizzando la riprogrammazione dei Fondi europei (principalmente quelli del Fondo di sviluppo e coesione).
La legge interviene in materia di beni culturali, turismo e riqualificazione urbana, oltre che per il contrasto al dissesto idrogelogico. Diversi, poi, gli interventi finalizzati al recupero alla costruzione di campi sportivi, stadi, palazzetti dello sport, soprattutto in Comuni che possano vantare un deputato della zona.
Precari e Forestali
Non mancano, poi, gli articoli destinati a lavoratori e precari dell’orbita Regione. Previsto infatti uno stanziamento complessivo di circa 200 milioni per i Forestali, mentre è presente l’articolo che “integra” lo stipendio degli Asu e quello che disciplina i finanziamenti per gli ex Pip.
Famiglia, casa e occupazione: gli incentivi
In Finanziaria, come detto, presenti anche alcuni incentivi, come quello all’occupazione nel settore privato. L’articolo 8 si rivolge alle imprese, incluse le piccole e le medie, che nel corso dell’anno 2023 assumano a tempo indeterminato ovvero trasformino i contratti a termine già in essere in contratti a tempo indeterminato, prevedendo un contributo massimo di 30.000 euro nell’arco del triennio per ciascun lavoratore. Previsto un ulteriore contributo di 10.000 euro nel caso di assunzione di ogni lavoratore di età superiore ai 50 anni e per l’assunzione di ogni donna. Nella legge trovano spazio anche incentivi per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie e quelli per le famiglie numerose e in difficoltà.
I finanziamenti “geografici”
C’è, infine, il capitolo che ha provocato anche l’intervento del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
“In questa manovra ci sono emendamenti di carattere generale, presentati anche dai gruppi d’opposizione come quelli di De Luca e del M5s: norme di buon senso. Esiste purtroppo anche dell’altro. Ci sono emendamenti per i Comuni, ma non tutti i sindaci sono uguali, alcuni amministrano Comuni che hanno delle specificità e premiare quelle specificità non significare fare delle marchette.
Però se il principio è fare passare la manovra finanziaria con quattro stupidaggini, saremmo in difficoltà”. Difficile dire a quali emendamenti si riferisse il numero uno dell’Assemblea, quando ha parlato di ‘stupidaggini’, ma nella legge si trovano interventi d’ogni tipo, destinati a cavalli e tartarughe, Carnevali e Feste patronali.
Persino per i giochi pirotecnici di un paesino di 1.500 anime, il suggestivo Gualtieri Sicaminò.
Interventi frutto, nella maggior parte dei casi, degli emendamenti presentati in Commissione bilancio dai deputati e rivolti ai Comuni del loro collegio. Un vecchio “vizio” difficile da superare, che produrrà il solito effetto: i centri con qualche “Santo” in Assemblea potranno contare su una mano dalla Regione. Gli altri dovranno arrangiarsi.