Calcio

Fine Calcio Catania, Grassani: “Precise responsabilità, ecco di chi sono le colpe”

Il Tribunale di Catania ha annunciato l’interruzione dell’esercizio provvisorio del ramo sportivo del Calcio Catania, sancendo di fatto la fine anticipata del campionato e la certezza di aver perso il patrimonio del professionismo, insieme a questo vanno in archivio anni di storia, di risultati storici e un percorso sportivo che ha interessato più generazioni. La redazione del Quotidiano di Sicilia ha raccolto le dichiarazioni dell’avvocato Mattia Grassani.

Grassani: “Una morte annunciata”

“Con la morte nel cuore apprendo la notizia della cancellazione del Calcio Catania a seguito della decisione del Tribunale fallimentare di revocare l’esercizio provvisorio del ramo sportivo del club etneo. Purtroppo è stata una infinita agonia – dice Grassani -, cronaca di una morte annunciata perché nessuno in una piazza come Catania ha saputo proporsi e organizzare una cordata per provare a garantire una continuità alla storia rossazzurra legata anche al nome di un grande come Angelo Massimino. Per me è come se avessi perso un amico, un compagno di viaggio, un compagno di vita. Questa è la pagina più nera della storia sportiva della città.

“Responsabilità hanno nomi e cognomi”

Sono vicino ai tifosi, agli addetti ai lavori, ai calciatori e ai dirigenti che perderanno un posto di lavoro e non potranno finire il campionato regolarmente: questo è un segnale della impreparazione e del dilettantismo che ha accompagnato questi mesi, forse anche anni, nella gestione del Calcio Catania. Ci sono precise responsabilità che hanno nomi e cognomi, non sono da circoscrivere soltanto agli ultimi traghettatori del Catania, ma anche a chi ha abbandonato il club al suo destino dopo aver parlato di un Catania internazionale, lanciato verso l’Europa. Questi nomi vanno fatti. Dispiace veramente tanto non poter vedere più quella denominazione legata al calcio nella città etnea e pensare che il “Massimino” il prossimo anno ospiterà gare al massimo di Serie D. Si perde un patrimonio inestimabile. Sono vicino alla città di Catania”.

Gianluca Virgillito