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Una finta sensitiva raggira donne fragili sui social fingendo di parlare coi morti: sedute da 700 euro

Una finta sensitiva raggira donne fragili sui social fingendo di parlare coi morti: sedute da 700 euro

Nel corso delle dirette, la falsa medium avrebbe persino riprodotto voci manipolate per simulare la presenza dei defunti, aiutata dalla propria figlia

Si presentava come una intermediaria con il mondo dei defunti, capace – almeno in apparenza – di mettere in comunicazione i vivi con i propri cari scomparsi. Dietro quella promessa spirituale, però, secondo quanto riferiscono le vittime, si sarebbe nascosta una truffa accuratamente costruita. A rivolgersi alla Procura di Napoli sono state cinque donne, residenti tra Italia, Svizzera e Germania, che in periodi di dolore e vulnerabilità si sarebbero affidate a una presunta sensitiva abile nel manipolare sentimenti e denaro.

La denuncia e le sedute spiritiche online a 700 euro l’una

Dalle denunce emerge che le “sedute” si svolgevano esclusivamente online, in diretta streaming, durante le quali la donna avrebbe domandato donazioni digital in cambio dell’intermediazione con l’aldilà. I contributi, poi convertiti in contante, avrebbero in alcuni casi raggiunto anche i 700 euro per singolo incontro. Le partecipanti venivano spinte a continuare con le offerte e controllate da un gruppo di moderatrici, pronte a prendere di mira chi smetteva di pagare o decideva di allontanarsi.

Nel corso delle dirette, la falsa medium avrebbe persino riprodotto voci manipolate per simulare la presenza dei defunti, aiutata dalla propria figlia.

“Credevamo davvero di parlare coi nostri cari”

Il racconto delle testimoni fa riferimento a pressioni psicologiche molto forti e a vere e proprie umiliazioni pubbliche nei confronti di chi osava mettere in discussione i presunti poteri della donna. “Credevamo davvero di parlare con i nostri cari“, ha dichiarato una delle vittime, che oggi – come le altre – è assistita sul piano legale e psicologico dall’associazione La Battaglia di Andrea, guidata dall’avvocato Sergio Pisani.

A rendere il caso ancora più grave è un ulteriore particolare: la donna si sarebbe presentata come psicologa e come collaboratrice di un centro antiviolenza, una qualifica che avrebbe indotto le interlocutrici ad abbassare ogni forma di cautela. Una facciata di affidabilità che, secondo gli investigatori, le avrebbe permesso di conquistare la fiducia di persone già provate da lutti recenti.

La Procura di Napoli sta ora approfondendo la portata del presunto inganno, mentre da più parti d’Europa stanno emergendo altre possibili vittime, che raccontano esperienze virtuali molto simili. Una truffa costruita sul dolore, fondata sulla promessa illusoria di poter riabbracciare chi non c’è più.

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