Roma, 10 dic. (askanews) – “Il riconoscimento della cucina italiana patrimonio dell’umanità è un risultato straordinario, frutto di un’azione di sistema coordinata dal Masaf e dagli altri enti istituzionali coinvolti a cui va il nostro ringraziamento e la riconoscenza dell’intero comparto. Auspichiamo che questo risultato rappresenti una best practice per il futuro, perché testimonia come l’Italia sia in grado di fare rete per raggiungere ambiziosi obiettivi”: così Lino Enrico Stoppani, presidente di FIPE-Confcommercio, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, sul riconoscimento della cucina italiana Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità sotto l’egida dell’Unesco. Un risultato straordinario raggiunto con una delibera unanime del Comitato intergovernativo dell’UNESCO riunito a New Delhi, che conferma come l’Italia sia riuscita a portare a livello mondiale i valori fondanti della propria cultura gastronomica.
Con questo riconoscimento la cucina italiana diventa la prima cucina al mondo a ottenere il titolo di Patrimonio Immateriale dell’Umanità, non per una singola ricetta della tradizione o i tanti suoi prodotti tipici, ma per il significato culturale e sociale del cucinare e la sua funzione valoriale nella quotidianità degli italiani. Questa candidatura, sottolinea Fipe, è il risultato di un impegno di sistema che ha visto il fondamentale coinvolgimento delle istituzioni insieme ad altre espressioni della società civile, associazioni, cittadini, imprenditori.
FIPE ha promosso e sostenuto la candidatura con numerose iniziative, l’ultima delle quali la campagna avviata lo scorso 18 novembre e, conclusasi proprio quest’oggi, che ha coinvolto oltre 10.000 ristoranti in Italia e all’estero, proponendo piatti dedicati alla valorizzazione del patrimonio gastronomico nazionale e coinvolgendo direttamente i territori nella celebrazione di questa eccellenza.
“Questo riconoscimento testimonia – prosegue Stoppani – come l’intero sistema economico-produttivo espressione della cucina italiana non sia solo un’attività economica, ma un condensato di valori, che identifica un modello culturale e stili di vita, capaci di coniugare qualità, biodiversità, stagionalità, testimonianza di una tradizione depositaria di valori culturali universali che unisce generazioni ed esperienze familiari, locali e globali”.
La prossima Giornata della Ristorazione, un’iniziativa che dal 2023 celebra i valori dell’ospitalità, dell’accoglienza, della cura e del rispetto per il territorio, sarà l’occasione per celebrare un traguardo che genera una dimensione di edificazione identitaria, di superamento dei confini e delle barriere, di dialogo tra persone, luoghi e tempi, generando un patrimonio collettivo che appartiene al Paese.

