È arrivata la tanto attesa firma definitiva del contratto del comparto Sanità 2022-24 dopo un accordo preliminare di giugno e il parare positivo della Corte dei Conti. L’intesa è stata siglata lunedì durante un incontro all’Aran, ossia l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Tra le novità salienti l’aumento dello stipendio per infermieri, ostetriche, amministrativi e sanitari. Una platea di circa 581mila lavoratori. Ma anche la settimana corta a 4 giorni su 36 ore (ma su base volontaria) e l’introduzione dell’Assistente infermiere. Si spaccano, però i sindacati. Quelli di categoria, Nursind e Nursing up, hanno firmato mentre Cgil e Uil hanno declinato non risparmiando critiche.
L’aumento dello stipendio
Gli aumenti arriveranno fino a 172 euro lordi al mese, in busta paga già da novembre per gli arretrati 2024-25 (13 mensilità).
Carriera e settimana corta su 36 ore in 4 giorni
Nell’accordo è previsto l’ampliamento della platea dei possibili dipendenti che possono partecipare all’accesso all’area di elevata qualificazione. Oltre alla laurea magistrale accompagnata da un incarico di funzione di almeno tre anni è stata introdotta la possibilità di accesso al personale in possesso della laurea triennale accompagnata da un periodo di incarico di funzione di almeno sette anni oppure il possesso di titoli di studio equipollenti unitamente ad un periodo di almeno sette anni di incarico di funzione.
Sono stati inoltre introdotti, ma anche rivisti quelli già presenti, alcuni aspetti degli istituti contrattuali, fra i quali: la possibilità, in via sperimentale e garantendo comunque qualità e livello dei servizi resi all’utenza, di poter articolare l’orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni. Questa deve essere su adesione volontaria da parte dei lavoratori.
Ci sono anche il riconoscimento del buono pasto in lavoro agile nonché la priorità di accesso a questo istituto contrattuale per chi è in situazioni di disabilità o per assistenza a famigliari disabili. La possibilità di poter coniugare lo straordinario in presenza di incarico fino al valore di 5.000 euro.
L’introduzione dell’Assistente infermiere
È stato introdotto anche il nuovo profilo di Assistente infermiere e sono state estese alcune tutele relative a permessi, assenze e congedi nonché la formazione del personale.
Particolare attenzione è stata poi riservata all’aumento dell’età media del personale prevedendo politiche adatte e strumenti di age management volte a favorire e a migliorare le condizioni di lavoro del personale pubblico che presenta oggi un’età media elevata.
E ancora la possibilità di fruizione delle ferie anche ad ore; eventuali necessità temporanee del personale che possono essere affrontate attraverso la concessione di limitati periodi di part time in deroga alla graduatoria annuale.
Tutele per aggressioni dal patrocinio legale al supporto psicologico e altre misure
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Non finisce qui: è stata introdotta la tutela specifica per il personale che subisce aggressioni prevedendo il patrocinio legale da parte dell’Azienda e la possibilità, se richiesta dal dipendente, di supporto psicologico. Infine, sono state aggiornate le indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato nonché l’indennità di pronto soccorso.
Tra i punti, anche nuove misure in favore dei dipendenti più anziani come la possibilità di chiedere il part time, l’esonero notturno, l’esonero dalla pronta disponibilità o la possibilità di essere impiegati come tutor dei neo assunti. Si introduce inoltre la possibilità di cedere le ferie anche per assistere parenti di primo grado (ferie solidali).
Ma i sindacati sono divisi
Il contratto è stato sottoscritto dai sindacati Nursind e Nursing up, mentre non hanno firmato Cgil e Uil, come già avvenuto per la preintesa di giugno. Quest’ultimi lo hanno bocciato per risorse e contenuti. Come detto, la platea interessata è composta da 581mila professionisti, tra infermieri, ostetriche e amministrativi. Nel piatto sono previsti aumenti medi tra i 150 e i 172 euro mensili.
Le sigle favorevoli
Rimarcano gli aspetti positivi i due sindacati di categoria che hanno sottoscritto il contratto: “La firma è un momento importante soprattutto per la prospettiva che apre. Ci permette subito, infatti, di sbloccare l’iter della prossima tornata 2025-2027”, ha rilevato Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato degli infermieri Nursind, secondo cui “l’intenzione adesso è quella di chiudere la negoziazione 2025-2027 entro il 2026”. Bene il contratto, che tuttavia “è solo un punto di inizio: ora la battaglia sarà per i percorsi di carriera e stipendi più dignitosi”, commenta il presidente del sindacato infermieristico Nursing up.
Dure critiche da Cgil e Uil
Sul fronte opposto la Fp Cgil e la Uil, che non hanno sottoscritto l’accordo. Dura l’analisi della Fp Cgil, secondo cui è stato firmato un contratto che “mortifica le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e, per la prima volta, li impoverisce: Siamo in presenza di un contratto al ribasso che porta ad una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita”.
Anche Uil ha detto no rispetto ad un contratto che “continua a basarsi su meccanismi accessori e temporanei, incentrati su lavoro straordinario e prestazioni aggiuntive, piuttosto che su un rafforzamento stabile dei trattamenti tabellari e della struttura retributiva ordinaria”.
Bocciata pure la figura dell’assistente infermiere, che “non risulta sufficientemente definita e regolamentata a discapito sia dei livelli essenziali di assistenza che degli infermieri attualmente in servizio”. Ciò che invece serve, conclude il sindacato, è “un reale cambio di passo per evitare il collasso della sanità pubblica”.
Soddisfazione di Aran
Il presidente Aran, Antonio Naddeo, ha definito la trattativa “difficile e complicata”, ma che ha raggiunto un “risultato positivo” rappresentando una “buona base di partenza per il prossimo contratto 2025-27”.
Il ministro Zangrillo: “Subito al lavoro sul contratto 2025-2027”
Soddisfatto il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo: “La trattativa è stata molto complicata, ma è fondamentale essere giunti alla fine. La firma definitiva del contratto del comparto sanità 2022-2024 è un importante risultato per il settore. Ora bisogna guardare immediatamente al prossimo contratto 2025-2027 per dare continuità alla contrattazione. Gli aumenti medi sono pari a circa 170 euro mensili.
Con importanti incrementi delle indennità specifiche, tra cui quella del pronto soccorso, che può arrivare anche a 500 euro. Importanti anche gli arretrati visto che il contratto viene firmato nel 2025. Ora dobbiamo rendere effettivi gli stanziamenti per la tornata contrattuale 2025-2027”.
Parere positivo anche dalle Regioni
Secondo Marco Alparone, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, “l’accordo raggiunto rappresenta un riconoscimento concreto, sia economico sia professionale, per coloro che quotidianamente assicurano il funzionamento del Servizio sanitario nazionale. Ora non ci fermiamo, andiamo avanti nel percorso intrapreso per migliorare le condizioni di lavoro delle professioniste e dei professionisti che operano all’interno del sistema sanitario”.
Si guarda già avanti: “Si apre ora una nuova fase che ci vedrà impegnati a costruire le linee di indirizzo per la stagione contrattuale 2025-2027, così da poter avviare immediatamente la nuova fase di negoziazione e garantire una continuità contrattuale, tra una tornata e l’altra. L’obiettivo è quello di accrescere l’attrattività e la competitività dell’intero settore”.

