Tra le cartelle esattoriali sanate dalla pace fiscale contenuta nel decreto Sostegni bis anche quelle degli automobilisti. Ecco quali saranno cancellate e cosa fare.
Bollo auto, superbollo e canone Rai sono tra le tasse più odiate dagli italiani. Tra emergenza sanitaria, proroghe e riforma fiscale delle novità sono state inserite e tante altre potrebbero arrivare, ecco quali.
MULTE E ALTRI DEBITI DI AUTOMOBILISTI, QUALI CARTELLE CANCELLATE
Le cartelle esattoriali degli automobilisti fanno parte del calderone delle cartelle sanate dalla pace fiscale contenuta nel decreto Sostegni bis. Saranno cancellate le iscrizioni a ruolo fino a 5 mila ruolo nel decennio 2000-2010 e per chi ha avuto nel 2019 un reddito inferiore a 30 mila euro (requisito valido per persone fisiche e per imprese).
Il condono è ammesso anche per il mancato pagamento del bollo auto, del superbollo e delle multe. Ma da queste ultime sono escluse quelle dovute a
provvedimenti e sentenze penali di condanna.
CANCELLAZIONE DEBITO, COSA FARE
Per vedere la cancellazione dei propri debiti non si dovrà fare nulla: sarà l’Agenzia delle Entrate a provvedere alla cancellazione del ruolo entro fine ottobre.
Il superbollo – introdotto a fine 2011 dal governo Berlusconi e modificato ed esteso a tutte le vetture sopra i 185 kW dall’esecutivo guidato da Mario Monti – ha visto le commissioni Finanze di Camera e Senato proporre la sua definitiva eliminazione, senza successo.
I bolli potranno essere pagati anche successivamente la data precedentemente prevista. Ma occorrerà verificare la scadenza sul portale della regione di appartenenza.
CANONE RAI
Il canone Rai rimarrà sulla bolletta della luce fino al 2022, con un importo di 9 euro mensili per 10 mesi l’anno. Ma il prossimo Consiglio dei ministri valuterà il disegno di legge sulla concorrenza e la possibilità di eliminare il canone Rai dalla bolletta dell’energia, così come richiesto dall’Ue.
Tali somme richieste, infatti, non sono direttamente correlate all’erogazione del servizio di energia elettrica e sono state giudicate improprie da Bruxelles.