Si tratta di cedere il credito d'imposta 4.0 sul modello del Superbonus 110%, comportando un abbassamento netto e immediato delle tasse, e quindi uno stimolo agli investimenti privati.
“Il Movimento ha iniziato un nuovo percorso, è doveroso che vi siano volti nuovi ad assumersi la responsabilità di questa rifondazione. Peraltro, ci sono colleghi preparatissimi, di grande valore, sia alla Camera sia al Senato, finora poco valorizzati”.
Così il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, sul futuro del Movimento 5 Stelle. Il ministro conferma i problemi del Movimento al Nord: “Il problema del Nord c’è, inutile negarlo. Sono contento che il presidente Conte abbia deciso di iniziare il suo tour proprio dal Nord. Alla sua presenza fisica il Movimento affiancherà molti contenuti – annuncia Patuanelli:
“Per prima cosa vogliamo portare dentro la riforma fiscale il superbonus per le imprese, ovvero la cessione del credito d’imposta 4.0 sul modello del Superbonus 110%. La cessione del credito significa un abbassamento netto e immediato delle tasse a cui si affianca lo stimolo agli investimenti privati. Inoltre, dobbiamo proseguire sull’abbattimento del cuneo fiscale per dare più soldi in busta paga ai lavoratori, come fatto nel governo Conte 2. Questi sono i due pilastri della riforma fiscale secondo il Movimento”.
Patuanelli interviene anche sulle modifiche che Conte vuole portare al Reddito di cittadinanza “garantendo un beneficio più diretto alle imprese che assumono i percettori del reddito”, precisa. “Sentir parlare di lavoro, fatica, sudore, da bordo di uno yacht o dal Papeete è un po’ surreale. In ogni caso, non mi preoccupano i proclami di Renzi e Salvini, resteranno tali. Mi preoccupa però il ragionamento di fondo secondo cui una misura sociale fondamentale come il reddito venga messa in discussione solo a fini politici, senza preoccuparsi delle conseguenze. Il reddito è una misura nobile che vuole aiutare chi nella vita ha un momento di difficoltà”, conclude.