FIUMEFREDDO- Dopo decenni di attese, lungaggini burocratiche e proteste dei pendolari, prendono il via i lavori per il raddoppio dei binari sull’itinerario regionale Palermo-Catania-Messina. Nello specifico, i cantieri sono stati aperti sulla tratta Fiumefreddo-Taormina/Letojanni e Taormina-Giampilieri. Da sempre, la fine del doppio binario nel territorio comunale ha rappresentato un disagio per i cittadini fiumefreddesi, a causa delle code di automobilisti causate dalle lunghe coincidenze dei treni in stazione. Inoltre, i ritardi nel trasporto ferroviario sono stati amplificati da tali coincidenze, che bloccano il normale scorrimento dei regionali – e non solo – tra Messina e Catania.
Il raddoppio fra i due territori è parte integrante del Corridoio Ten-T Scandinavia-Mediterraneo, linea ferroviaria paneuropea, che consentirà l’incremento del traffico merci sull’isola, insieme al miglioramento della mobilità di pendolari e turisti. Il tempo del collegamento tra la città dello Stretto e il capoluogo etneo, infatti, si ridurrà di 30 minuti alla fine dei lavori. I 15 chilometri di nuova linea a doppio binario, sulla tratta Fiumefreddo–Taormina/Letojanni, sono stati affidati al consorzio Messina Catania lotto Sud. 11 chilometri saranno percorsi in galleria, allontanando in questo modo la ferrovia dal pericolo mareggiate e dall’erosione della costa ionica. L’investimento di Rfi è pari a 872 milioni di euro.
Per quanto riguarda i 28 chilometri della linea a doppio binario tra Taormina e Giampilieri – più di 25 saranno in galleria -, l’investimento complessivo è di 1,43 miliardi di euro e i lavori verranno gestiti dal consorzio Messina Catania lotto Nord. La consegna dei lavori, che renderà la linea tra Messina e Catania paragonabile ai “normali” standard europei, farà sorgere un altro quesito: che fare con la vecchia linea che costeggia lo Ionio? Diversi sindaci dell’area si sono già espressi. Secondo i centri di Scaletta Zanclea e Itala, il lungomare è la scelta migliore. Si tratta di territori fortemente penalizzati dal binario singolo, che ha sempre bloccato la possibilità di sfruttare il mare per fini economici e sociali. Secondo l’Amministrazione di Santa Teresa di Riva, che ha dichiarato di non avere interessi specifici, l’opzione migliore è un tavolo comune tra tutti gli amministratori interessati. Tra le altre spicca l’idea di Nino Bartolotta, già assessore regionale, che ha proposto di trasformare con l’aiuto dei fondi europei la tratta Giampilieri-Fiumefreddo, naturalmente all’indomani della sua dismissione, in una moderna ciclovia.
Corrispondono a 9,3 miliardi di euro i fondi stanziati per gli interventi lungo la linea Messina-Catania-Palermo. La realizzazione dell’opera, permessa anche grazie al PNRR, migliorerà la connessione tra le diverse aree siciliane. Non bisogna trascurare, inoltre, i lavori sulla Dittaino-Catenanuova, parte del collegamento tra Palermo e Catania. Al termine di questi lavori, che riguardano un tracciato di 2,3 chilometri in galleria e 7 in viadotto, l’asse tra il capoluogo regionale e Catania sarà percorribile in meno di due ore. Tuttavia, la fine di altri lavori in corso renderanno progressiva la diminuzione del tempo di percorrenza della tratta.