Foia, il ministero scrive alle amministrazioni - QdS

Foia, il ministero scrive alle amministrazioni

Andrea Carlino

Foia, il ministero scrive alle amministrazioni

sabato 13 Luglio 2019

La circolare 1/2019 precisa alcuni dubbi applicativi sull’applicazione delle norme sull’accesso civico generalizzato. Spazio alla promozione di soluzioni tecnologiche per velocizzare la gestione delle richieste

ROMA – Il ministero della Pubblica Amministrazione ha diramato la circolare n.1/2019 in merito all’attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato, il cosiddetto “Freedom of Information Act”.

La normativa sul Foia è stata introdotta con decreto legislativo n. 97 del 2016 e fa parte integrante del processo di riforma della pubblica amministrazione, definito dalla legge 7 agosto 2015, n. 124. L’accesso civico generalizzato garantisce a chiunque il diritto di accedere ai dati e ai documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, se non c’è il pericolo di compromettere altri interessi pubblici o privati rilevanti, indicati dalla legge. Organizzazioni non governative, imprese, giornalisti, cittadini italiani e stranieri possono richiedere dati e documenti, così da svolgere un ruolo attivo di controllo sulle attività delle pubbliche amministrazioni. L’obiettivo della norma è anche quello di favorire una maggiore trasparenza nel rapporto tra le istituzioni e la società civile e incoraggiare un dibattito pubblico informato.

L’accesso civico generalizzato, è bene precisarlo, differisce dalle altre due principali tipologie di accesso già previste dalla legislazione italiana. A differenza del diritto di accesso documentale (regolato dalla legge n. 241/1990), il Foia garantisce al cittadino la possibilità di richiedere dati e documenti alle pubbliche amministrazioni, senza dover dimostrare di possedere un interesse qualificato.

A differenza del diritto di accesso civico “semplice” (regolato dal dlgs. n. 33/2013), che consente di accedere esclusivamente alle informazioni che rientrano negli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge (in particolare, dal decreto legislativo n. 33 del 2013), l’accesso civico generalizzato si estende a tutti i dati e i documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni, con l’unica condizione che siano tutelati gli interessi pubblici e privati indicati dalla legge.

Con la circolare n.1/2019 e le indicazioni operative, il ministero della Pubblica amministrazione introduce alcune novità in merito all’accesso civico generalizzato. Ad esempio spazio alla promozione dell’utilizzo di soluzioni tecnologiche per la semplificazione sia dell’accesso dei cittadini sia della gestione delle richieste, valorizzando il ruolo dei Responsabili per la transizione digitale; vengono individuati obiettivi dirigenziali legati all’attuazione del decreto trasparenza e vengono definiti i termini per proporre le istanze di riesame ed evitare incertezza circa la durata del procedimento.

Infine, i documenti definiscono le modalità di riutilizzo di sistemi di protocollo informatico e gestione documentale per la realizzazione del registro degli accessi.

Con l’adozione di questi provvedimenti, il ministero della Pubblica amministrazione vuole rispondere alle numerose esigenze emerse nel corso dei primi due anni dall’introduzione della normativa sull’accesso civico generalizzato grazie anche a un costante dialogo con le amministrazioni e le associazioni della società civile.

Avere accesso alle informazioni pubbliche è un diritto fondamentale, nonché presupposto per una piena e attiva partecipazione dei cittadini nella vita democratica. Un diritto finalmente riconosciuto in Italia, un primo passo importante per un significativo cambiamento in tema di trasparenza della pubblica amministrazione.

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