Fondazione Taormina Arte, è scontro Comune-Regione - QdS

Fondazione Taormina Arte, è scontro Comune-Regione

Massimo Mobilia

Fondazione Taormina Arte, è scontro Comune-Regione

mercoledì 31 Agosto 2022

Il sindaco Bolognari ha minacciato un clamoroso strappo dopo la nomina del neo direttore artistico Beatrice Venezi. Una scelta che sarebbe stata presa unilateralmente nelle stanze palermitane

TAORMINA (ME) – “Proporrò al Consiglio comunale di recedere dalla Fondazione, revocando il conferimento della Casa del cinema al patrimonio della stessa”. Con queste parole il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, ha preso una posizione netta e critica nei confronti della Regione siciliana, che nei giorni scorsi ha nominato il nuovo direttore artistico della Fondazione Taormina Arte – la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi – senza informare il Comune che è socio paritario, al 50%, del sodalizio.

La Regione siciliana nomina il nuovo direttore artistico Beatrice Venezi

Alla firma del contratto con Venezi, avvenuta la scorsa settimana nella sede dell’assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, erano presenti il Commissario straordinario della Fondazione, Bernardo Campo, la sovrintendente Ester Bonafede e l’assessore regionale Manlio Messina. Una scelta per la quale nessuno a Palazzo dei Giurati, come detto, era stato informato e che non è stata presa per niente bene dal sindaco e dall’intera Amministrazione comunale, pronta adesso a far mancare qualsiasi tipo di collaborazione con la Fondazione.

Uno strappo che potrebbe determinare la fine di Taormina Arte

Un fulmine a ciel sereno per la neonata compagine, il cui statuto era stato finalmente registrato lo scorso maggio dopo un lungo processo di trasformazione, durato quasi cinque anni, dal vecchio Comitato gestore a una Fondazione che aveva già affrontato l’uscita di scena degli altri due soci, il Comune di Messina e la Provincia regionale dello Stretto, per esplicita volontà dell’ex sindaco, Cateno De Luca. Il Comune di Taormina invece, nella qualità di socio principale, sia da un punto di vista denominativo sia per l’excursus storico dell’associazione, aveva sin dall’inizio deciso di rimanere a fianco della Regione in questa rinnovata esperienza, dando pieno supporto alle attività della kermesse nei difficili anni del Covid, e ancor più quest’anno in cui la kermesse ha compiuto quarant’anni di vita. Adesso, dopo il successo dell’ultima edizione del Festival del Cinema, e nel pieno delle manifestazioni estive al Teatro Antico, ecco profilarsi uno strappo che potrebbe determinare invece la fine di Taormina Arte stessa.

Tutto per colpa di questa nomina che, oltre a scatenare il malcontento nella Perla, è divenuta anche un caso di politica nazionale. Il nome di Beatrice Venezi, della quale nessuno a Taormina ha messo in dubbio capacità e competenze, era stato proposto tra i candidati al Parlamento nelle liste di Fratelli d’Italia e viene considerata tra i fedelissimi di Giorgia Meloni. Insomma, una mossa, quella del governo uscente del presidente Nello Musumeci, che non è piaciuta vista la campagna elettorale in corso, anche perché gestita all’oscuro dell’altro principale socio di maggioranza, che ha appreso invece la notizia dalla stampa.

Il sindaco Bolognari: “Un atto gravissimo”

“Nel comunicato – ha detto Bolognari – si dice anche che la Fondazione è costituita dalla Regione e dal Comune di Taormina. Ma io, che ne rappresento il 50%, non solo non sono stato consultato, ma neanche informato della decisione. Non so se considerare questo gravissimo atto un sopruso perpetrato contro la mia città oppure una semplice cafonata istituzionale”.

Così, mentre il commissario Campo ha deciso di non intervenire nel dibattito, ma ha annunciato di lavorare già al cartellone invernale di Taormina Arte, è molto probabile che la discussione arrivi presto in Consiglio comunale. La posizione di Bolognari infatti, è la stessa dell’assessore comunale al Turismo, Andrea Carpita, e dei consiglieri di maggioranza, convinti che la scelta della Regione sia da considerare gravissima, perché avvenuta senza coinvolgere il territorio, che non solo da il nome alla Fondazione, ma “è riconosciuto come il simbolo universale dell’eccellenza turistica in Sicilia”.

Il Comune è pronto a battersi con ogni mezzo e ha già stato chiesto al Governo nazionale di provvedere alla revoca in autotutela della nomina. Dopo quarant’anni di vita, insomma, la storia di Taormina Arte è a un bivio e potrebbe presto assumere forme inaspettate.

Twitter: @MassimoMobilia

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